Vita da editore – Neri Pozza

Creato il 06 novembre 2013 da Diletti Riletti @DilettieRiletti

A 25 anni oggi dalla sua morte, mi sento di inaugurare la serie delle biografie brevi dedicate agli editori italiani di rilievo con Neri Pozza, critico letterario e editore vicentino.

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Quando leggiamo il suo nome, vuol dire che abbiamo tra le mani bei volumi di narrativa italiana o straniera, saggi corposi o un “cammello” carico di libri di viaggio.

Ma prima di iniziare l’avventura editoriale che ancora oggi incarna le sue idee era un giovanotto dai molti talenti: nato a Vicenza il 5 agosto 1912, appassionato d’arte e di scrittura, Neri Pozza, lasciando gli studi prima di ottenere la licenza, si dedica alla scultura come suo padre e poi alla poesia. Sostenitore della repubblica, Neri si avvicina con altri intellettuali vicentini all’opposizione, motivo per cui è tenuto d’occhio dalla polizia fascista. Per iniziare, partecipa alla fondazione delle Edizioni dell’Asino Volante, il cui nome è già uno sberleffo all’autorità, che pubblicano subito le poesie di Antonio Barolini, giornalista e poeta vicentino; per queste sue attività, Neri viene due volte incarcerato per sospetta attività antifascista. Dopo l’8 settembre 1943, entra nella Resistenza vicentina vicino al Partito d’Azione. Dalla sua esperienza di partigiano trarrà in seguito il libro “La prigione e altri versi”, una breve intensa raccolta poetica pubblicata solo negli anni Sessanta.

Con la Liberazione il suo impegno civile, laico e repubblicano, non si affievolisce: partecipa in modo attivo alla vita della sua città natale rappresentando il PRI nel consiglio comunale. Ma il suo sogno più grande nasce proprio dall’amore per la scrittura: smette di comporre poesie e, con la determinazione che tutti gli riconoscono come tratto distintivo, si dedica alla creazione della casa editrice oggi famosa col suo nome, nata a Venezia nel 1946. Pubblica opere dedicate alla Resistenza e alla battaglia antifascista , ma anche André Gide e William Austin, Cardarelli e Montale, Gadda, Luzi, Buzzati, Parise; tra i saggisti si assicura la collaborazione di Carlo Ludovico Ragghianti, Concetto Marchesi e Emilio Cecchi: nel giro di pochi anni la Neri Pozza diventa una casa editrice dal catalogo deciso come il carattere del suo fondatore. Critico, polemico, esigente e lucido, così lo descrivono i suoi contemporanei: libero da condizionamenti e dal carattere difficile, Neri Pozza rappresenta la figura dell’intellettuale calato nel concreto e pronto ad agire nella vita sociale e politica senza timore delle conseguenze.

Nel 1970 il suo romanzo “Processo per eresia”, ambientato nel Veneto del XVI secolo, vince il Premio selezione Campiello, Nel 1975 pubblica “Commedia famigliare”, cui fanno seguito “Le storie veneziane” e “Una città per la vita”. Ma il suo lavoro più imponente è senz’altro la biografia del Tiziano, ritratto di un uomo e di un’epoca filtrato dalla sua conoscenza e dal suo grande amore per l’arte.

Negli anni 80, dopo trent’anni di impegno civile, lascia la politica e si concentra unicamente sulla casa editrice (arricchitasi nel frattempo di una collana dedicata alla letteratura americana che debutta con nomi come Whitman, James, Melville) e sull’arte contemporanea, di cui è diventato negli anni esperto collezionista.

Muore il 6 novembre 1988, lasciando alla città di Vicenza la sua raccolta di opere d’arte, oggi ospitata alla Pinacoteca di Palazzo Chiericati.


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