Del resto come non notare una mula che impiega tre ore per scaricare dall'auto tutte le valige, valigette, borse, borsette colme e stracolme di vestiti di ricambio di ogni peso e dimensione (non si sa mai che in agosto nevichi, o che a Natale facciano 40°), non manca nulla, dalla maglietta sbracciata alla coperta imbottita. E poi, pappe, pappette, biberon, succhi di frutta, pannolini, lozioni, cremine, cremette, scarpe (perché almeno una scarpe è d'obbligo perderla), passeggino, fasciatoio, culla, asciugamani, bavaglini e ancora la pastina per i denti, e per finire i giocattoli, tanti giocattoli. Perché noi mamme siamo così, previdenti fino all'esasperazione, se non abbiamo la casa dietro, anche solo per uscire di casa solo un'ora, non siamo tranquille. Nonostante questo però, non appena suoniamo il campanello a casa di amici e parenti, questi escono come una mandria di bufali, ci strappano dalle mani il nostro pargoletto e se ne tornano in casa chiudendoci pure il cancello in faccia. E non servirà neppure suonare nuovamente il campanello, perché saranno tutti presi dai gorgheggi gioiosi del vostro pargoletto.Questo ovviamente vale anche per il papà. Entrambi vi ritroverete fuori dal cancello a guardarvi negli occhi rassegnati, ma non temete, non appena il bebè emetterà un accenno di pianto, subito si ricorderanno di voi e ve lo restituiranno alla velocità della luce.
Concludo questo breve estratto di vita facendo un appello agli amici e parenti di mamme con bebè: Ricordatevi che il bellissimo e tenero frugoletto che tenete fra le mani ha una mamma ed un papà che ora sono fuori dalla porta, insieme a tutto il necessaire che sta ingombrando il pianerottolo, in attesa che qualcuno si ricordi di farli entrare. :-D
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