Non è una domanda oziosa, in fondo. Significa interrogarsi sul modo in cui un capolavoro può emergere dalla trama dei giorni. Perché è chiaro, non ci sarebbe Moby Dick senza quella vita vissuta, senza i calli alle mani, l'odore della salsedine, le onde da fare paura, la fatica alleviata solo da un bicchiere di rum o da una prostituta.
Dice Corrado Augias, che questa domanda se la pone nel suo I misteri di New York:
Non è semplice cercare di capire che cosa abbia spinto un ragazzo della buona borghesia, anche se momentaneamente decaduta, ad affrontare la durezza della vita per mare e la condizione di semplice marinaio
Non è semplice, e la scelta di quel ragazzo rimane avvolta nella stessa nebbia che può chiudere l'orizzonte a una nave:
In definitiva sappiamo solo che un giorno decise di andare, spinto da un bisogno o da una sofferenza più forti di lui
Questo sappiamo, insieme a ciò che da questa scelta venne fuori. Disse di sè Melville:
Una nave baleniera fu la mia Yale e la mia Harvard
Solo che nemmeno ad Harvard si impara a scrivere un capolavoro.