Uno dei giochi indie più violenti, frenetici e trasgressivi arriva su PlayStation 3 e Vita con qualche piccola novità
Sono passati diversi mesi da quando Hotline Miami ha debuttato su PC, e da più parti l'action del duo svedese dietro l'etichetta Dennaton Games è stato considerato uno dei titoli più coraggiosi, trasgressivi, pieni di personalità e squisitamente punk che il sottobosco indipendente abbia partorito negli ultimi tempi. È un gioco tutto incentrato sulla violenza, fisica ma anche psicologica, espressa in maniera perfettamente coerente attraverso ogni mezzo a disposizione degli autori, dalla grafica e dalle musiche fino al gameplay martellante, veloce e ossessivo. All'orizzonte c'è già un seguito più corposo e articolato, Hotline Miami 2: Wrong Number, ma nel frattempo Söderström e Wedin hanno portato il capitolo originale su PlayStation 3 e Vita. L'obiettivo del team è ovviamente quello di arrivare a chi ha mancato l'appuntamento con la versione PC, ma la possibilità di giocare ovunque e in qualsiasi momento potrebbe rappresentare un ottimo incentivo anche per i vecchi fan.
Un telefono bollente
Trattandosi di un porting "miniaturizzato", Hotline Miami mantiene sulle console Sony gli stessi e identici contenuti della versione PC, lasciando il giocatore in una disturbante Miami di fine anni '80. La storia, volutamente criptica e frammentata, prende forma a pizzichi e bocconi, attraverso flashback e sequenze in cui gli eventi, così come la salute mentale del protagonista, sono messi costantemente in dubbio. Ogni missione viene introdotta da una misteriosa telefonata con un interlocutore che ordina all'utente di recarsi nel posto X e "dare una ripulita". Non di quelle che si fanno con strofinacci e detersivi, sia chiaro.
Miami in bianco e nero
Hotline Miami per Vita eredita dalla versione PC un codice non pulitissimo, tra qualche bug qua e là e un sistema di collisioni che in certe circostanze fa i capricci: quest'ultimo caso lo si nota soprattutto se si è troppo vicini al nemico negli scontri corpo a corpo, con la conseguenza che le hitbox non si incrociano e i colpi vanno clamorosamente a vuoto. Niente di eccessivamente grave o che non fosse già emerso qualche mese fa, sia chiaro, ma anche questo contribuisce ad aumentare il numero di "restart" sfortunati. In quanto a nuovi contenuti c'è davvero poca carne sul fuoco: fatta eccezione per il supporto al cross-play e al salvataggio tramite cloud, la novità grossa, per così dire, è rappresentata da Russel, una nuova maschera che è possibile indossare all'inizio di una missione. Tuttavia, dove le altre conferiscono perlopiù abilità e potenziamenti, questa maschera a forma di toro applica un filtro grafico à la Shindler's List, dove tutto è in bianco e nero fatta eccezione per le macchie di sangue.
In quanto a contenuti inediti, questo per PlayStation 3 e Vita si è dimostrato un porting particolarmente svogliato. La sola vera novità è rappresentata da un filtro grafico attivabile indossando una maschera, ma per il resto gli sviluppatori si sono limitati a convertire il gioco così com'era su PC. Bug e imperfezioni comprese. Il gameplay viene in larga parte salvato da un sistema di puntamento che non è perfetto ma che mette sicuramente una pezza alla minore precisione degli stick analogici, mentre dal punto di vista estetico e sonoro resta meraviglioso, coinvolgente ed elettrizzante anche sul piccolo schermo della console portatile. Su Vita, Hotline Miami è ancora l'esperienza viscerale e divertente che in molti hanno già apprezzato nei mesi passati, un acquisto obbligato considerando soprattutto quanto poco la console stia offrendo in questo periodo.
Vincenzo LetteraPro
- Frenetico, divertente e trasgressivo
- Colonna sonora fantastica (giocare con le cuffie è un obbligo morale)
- Ottima conversione su Vita
Contro
- Qualche bug ereditato dall'originale
- Quasi nessuna novità in quanto a contenuti