"Quando sentiamo i termini ‘benessere’ e ‘salute’, il nostro cervello accende subito un mega proiettore e ci propina immagini di addominali con tartaruga (già compresi di olio e pronti per il barbecue), glutei di pietra e cosce come strade appena asfaltate, senza l’ombra di una… buca.
Dura, la vita della donna comune, magari appesantita da qualche chilo in più o impigrita da un lavoro sedentario che la tiene col fondoschiena schiacciato sulla sedia 8 ore al giorno e che, però, è il motivo per cui anche questo mese può provvedere a pagare la bolletta della luce.
Dura rapportarsi con l’immaginario comune; tuttavia, se attivate la moviola, scoprirete di esservi perse un paio di frame del vostro filmato mentale. Tra un muscolo lucido e abbronzato e una culotte, infatti, noterete il primo piano di una ragazza che sorride allegramente: anche quello fa parte del repertorio, ma non ci avete fatto caso perché eravate impegnate a focalizzare l’attenzione su quello che non avete. I denti li avete, sì?
Mens sana in corpore sano vi dice nulla? Giovenale la sapeva lunga, altro che storie!
La prima, essenziale questione di cui dovete occuparvi è il vostro benessere (e non mi riferisco alla vostra ‘naturale regolarità’, ma al vostro benessere psicologico). Smettete di guardare a voi stesse come a un esemplare ‘difettoso’. Anche perché, purtroppo, in natura non esiste il reso gratuito.
La positività e la voglia di prendersi cura di sé sono presupposti indispensabili perché tutti gli ingranaggi riprendano a girare e il meccanismo funzioni.
Da dove potete cominciare? Ecco quattro operazioni facili facili:
1. Smettetela di usare due pesi e due misure: quando guardate la vostra amica, quella che sorride con tutta la faccia (occhi, bocca, naso, orecchie…), non le fate mica i raggi x. Anzi, seppure la scansionaste al millimetro, tendereste a considerare il buchino di cellulite come una caratteristica che, nell'insieme, nulla toglie alla sua innegabile bellezza. La sua. E quando guardate voi stesse, invece, basta un peletto fuori posto a scatenare l’ansia. Vi sembra equo?
2. Non pensate più ‘tanto è uguale’: uscite di casa coi capelli arruffati, il trucco mezzo sfatto di 8 ore prima e la tuta, vecchia e sdrucita. Perché tanto, pensate, che differenza fa? Beh… una differenza infinita. Se foste talmente sicure di voi da poter uscire di casa anche vestite da fungo, sarei con voi. Ma se l’approccio è ‘peggio di così è impossibile’, non posso che prendervi a parolacce. Curare la propria immagine, il vestiario e il trucco è un’attività terapeutica, influisce positivamente sul vostro umore e migliora il vostro rapporto col prossimo. Essere pigre e rinunciatarie, invece, vi trascina verso l’apatia.
3. Smettete di indossare quello che si usa in favore di quello che vi dona: se la sorella sedicenne della vostra amica dice che quest’anno gli shorts ascellari sono di moda, ma voi pesate 90 kg e avete 46 anni, la strada non è certo imitarla. La strada giusta è scoprire quale genere di abbigliamento vi valorizzi di più, a prescindere dal fatto che sia attualmente in voga o meno, e adottarlo. Chiamate quell'amica che ha la stoffa della stylist, ne avete una di sicuro, e fatevi consigliare. Poi sarà solo una questione d’abitudine.
4. Pensieri positivi e costruttivi come mantra: ci saranno sicuramente delle situazioni che vi sottopongono a uno stress spropositato. Situazioni di gruppo, magari, in cui tendete a mettervi all'angolo e vi sentite un po’ sottotono, perché chiunque intorno a voi vi sembra più a proprio agio, più in forma, più… qualsiasi cosa. La cosa migliore da fare in quelle occasioni è pensare ai vostri successi (di qualunque tipo), alle vostre doti, e sorridere. Fate preventivamente una lista (e se siete spietate con voi stesse e non ne siete in grado, chiamate a rapporto i vostri amici più cari per aiutarvi a stenderla), memorizzatela e continuate a ripetervela come un mantra."
Grazie mille a Giorgia e se volete andare a sbirciare un pò di lei, eccovi tutti i suoi contatti:
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