E’ comodo, pratico, mi permette di non pensare al capitolo mani per almeno un mese e, fatto non trascurabile, mi regala mezz’ora solo per me in cui sono gli altri che pensano a coccolarmi e io non devo fare nulla.
Senza contare poi che Laura, la mia estetista, è in pratica la mia psicologa. Poraccia, che vita grama.
Sì, lo so che per qualcuno è volgare.
Per me, no.
E' comodo.
E poi io odio farmi le unghie, mettermi lo smalto e pensare alle mani, quindi l'alternativa al gel è lo stato brado.
Chiaro?
Tra chiacchiere e amenità varie, suona il telefono del centro estetico e lei va a rispondere.
Nel momento di silenzio che segue non posso far a meno di ascoltare il vociare proveniente dalla cabina attigua, e grazie alla voce particolarmente discreta della cliente apprendo che:
Ha una figlia che quest’anno farà la prima media
L’hanno (anatema!!!) messa in una classe con troppi stranieri. Siamo in Italia, porca miseria, dove arriveremo? A quei ragazzini che c’hanno due madri o due padri?
Gesùcristo!
Ah, ma lei ha protestato, eh! Pure dal sindaco! Perché lei li conosce i suoi diritti, mica si fa fregare, eh!
No, non ha ottenuto nulla, ma s’è fatta sentire. Certo, c’è uno che s’è ritirato per questo motivo ed è andato in un’altra scuola media, ma a lei sta scomoda e quindi…
La figlia studia pianoforte da tempo immemore, è brava bravissima, ma la professoressa del Conservatorio le ha detto che no, non è il suo mestiere.
Che gente incompetente che gira, tutti raccomandati poi!
Ha accompagnato il figlio piccolo ad un compleanno che si svolgeva su un prato e per star seduta sull’erba “me s’è agrencheto tutto l’culo, pareva ‘na salamella!”
AIUTO.
AIUTATEMI.
Tutto nei cinque minuti in cui la ragazza è andata a rispondere al telefono, che al suo ritorno mi ha trovata tramortita e stesa sopra il fornelletto in preda a convulsioni di riso e disperazione.
Non so se essere divertita o terrorizzata, devo ancora decidermi.
Comunque, la gente di paese è meravigliosa.
Ma anche no.