quadro di Michelle Doll
IL SIGNORE SOGNATO
Splendidissima era la vita accanto a lui sognata.
Nel sogno tra tutte prediletta la chiamava.
E nella realtà?
La realtà non c'era, era abdicata.
Splendidissima regnava la vita immaginata.
(Vivian lamarque)
Ci sono momenti in cui non conosco cosa sia la realtà e cosa la fantasia. Le mezzore in cui a cavallo del sonno chiudo gli occhi ed entro nell'altra vita, sono così pregne di sensazioni e immagini reali che tutto il mio essere è concentrato lì, totalmente presente. Pensieri escono come effluvi dalla mente e dopo volute interiori, ritornano alla mente, muovendo percezioni totali, scorrendo nei circuiti nervosi e procurando sensazioni fisiche, visive e tattili. Chi dice che non sia almeno una delle realtà?
E così è, che la persona che immagino accarezzarmi la schiena, e che in una vita reale fuori dalla finestra magari sta andando in scooter o portando a scuola i bambini, o andando dal dentista, immerso in mille pensieri, ha una seconda realtà. Che lo sappia o no. Che è resa possibile dalla mia visualizzazione sensoriale, dalla mia personale e privata immagine di lui. Così mi bacia appassionatamente, mi stringe la carne delle braccia, mi tira i capelli. E tutto ciò lo sento, sono lì, è qui.E' il mio reale, parte della mia vita, fino a che parte della mia vita è.
Allo stesso modo, magari mentre sto mentalmente vivendo mie estasi amorose o romantici momenti, sono diventata, senza saperlo, soggetto di pensieri altrettanto intensi e potenti. Può essere che nell'immaginazione di un'altra persona magari contemporaneamente o in altre ore, in quella realtà immaginata, rido, bacio, faccio l'amore.
In questo modo abbiamo tutti molte vite, potenzialmente tante quante sono le nostre conoscenze o percezioni di esistenza di altri.
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