Viva il Google Translator

Da Giupy
La notizia del momento per i Netflix-dipendenti (e coloro che cercano disperatamente distrazioni finche' non iniziera' Game of Thrones) e' che e' arrivato "Fuller House".
Ovviamente non avevo idea di che fosse. Dico ovviamente perche' io spesso quando parlo con gli Statunitensi non colgo molti dei riferimenti che fanno sulla pop culture.
Poi pero' l'ho guardato e ho scoperto che e' il sequel di quel telefilm che in Italia si e' chiamato prima "Padri in prestito" e poi "Gli amici di papa'" (entrambi i nomi farebbero ora rabbrividire Adinolfi, quindi per favore non ditegli nulla).
 In originale era "Full House". Per inciso, a me piaceva negli anni Novanta ma ora riguardarlo e' un tripudio di capelli e vestiti che e' sempre bene ricordare per non ripetere mai piu'.
 Vi prego, notate i capelli delle ragazzine
Il mio essere un'outsider quando si parla di telefilm& similia, in realta', non deriva tanto dal fatto che io abbia guardato cose diverse dai miei coetanei amricani (Mamma Mediaset ha ben deciso di importare tutto il meglio del Nuovo Continente per insegnarci ad apprezzare i self-made man), ma piuttosto dal fatto che spesso le traduzioni dei titoli in Italiano li ha fatto qualcuno che non sapeva usare il Google Translator.

Partiamo dalla Disney: ovviamente Topolino e Paperino e tutti gli altri sono nomi inventata da una persona assolutamente dotata di poca fantasia e desiderosa di proteggere l'autarchia. Quindi quando gli Americani accennano a Scrooge Mc Duck io devo sempre pensarci un po' e creare un diversivo per spiegare che il nome in Italiano e' "Big Duck". Lasciamo in sospeso la domanda del perche' Minnie e' l'unica ad aver mantenuto il nome originale. 

Sempre in tema Disney, l'autarchia e il nazionalismo vanno al di la' dei nomi: non immaginate lo shock culturale di quando ho scoperto che "Romeo er mejo der Colosseo" era in realta' Thomas O'Malley il gatto irlandese (CERTO, ora si spiega il pelo rosso). Per inciso, la sua canzone originale parla del fatto che lui e' un gatto giramondo, mentre quella in Italiano del fatto che lui e' uno che viene dalle peggio borgate di Roma. 


Ascoltate se non mi credete
Possiamo vagamente giustificare il bisogno di doppiare i film e di tradurre con i piedi negli anni 50, quando presumo la gente studiasse l'Inglese ascoltandosi i discorsi della Regina Elisabetta (che si, era GIA' regina). Non perdono il fatto che io fino a dieci anni ero convinta che il nome di Copperfield (il bambino sfigato, non il mago) fosse davvero "Davide" in Italiano, ma cerco di capire. Cerco di capire perche' "Rio Bravo" sia diventato "Rio Grande", "The Sound of Music" sia diventato "Tutti assieme appassionatamente", "Citizen Kane" sia diventato "Quarto Potere". (e qui, come in molti altri risultati di Google, ne trovate molti di piu'). Effettivamente, chi cavolo capiva l'Inglese all'epoca di questi film?
(Perdono meno il fatto che io ho fatto un'intera lezione ai miei alunni sulla censura e tutti parlavano del fatto che "To kill a mokingbird" fosse stato censurato in alcune scuole. Per non fare la figura della scema ho finto di capire benissimo di che libro si parlasse, senza averne la piu' pallida idea. Solo alla fine della lezione un alunno ha riassunto la trama e io mi sono illuminata dicendo "Ma e' "Il buio oltre la siepe'!", facendo quindi la figura della mentecatta). 

 Per i fan di Atticus, sconsiglio la lettura di "Go Set a Watchman", che Harper ha chiaramente pubblicato subito prima di morire perche' si e' accorta che il mondo aveva bisogno di ricordarla con meno affetto Pero' ora corre l'anno 2016, Internet e' una fonte inesorabile di streaming, ci sono intere bande di persone (che, giuro, non so chi siano ma hanno tutta la mia stima) che fanno i sottotitoli per TUTTI i telefilm in Inglese e pure mia madre si guarda Game of Thrones in originale sul digitale. Quindi potremmo smetterla di chiamare i film con dei nomi tremendi e iniziare a chiamarli in Inglese (non arrivo a dire che potremmo non doppiarli, perche' non vorremmo certo perdere la nomea mondiale di quelli che parlano sempre l'Inglese a pizza e maccheroni, no? E soprattutto, vogliamo evitare che gli stessi tre doppiatori facciano le voci di TUTTI i personaggi di TUTTI i film?)Invece, proprio non ce la facciamo. Il secolo 2000 era ampiamente iniziato e "Eternal sunshine of a spotless mind" e' diventato "Se mi lasci ti cancello". Qui mi astengo dal commentare.La mia riflessione sui titoli dei film, cosa a cui non avevo mai pensato piu' di tanto e che mi lasciava una generale vaga tristezza, e' iniziata durante una cena con due amici, quando io ho detto: "I've always liked Leonardo di Caprio and he's such a good actor, ever since  "Happy Birthday Mr Grape".La mia frase e' risuonata nel silenzio"Happy Birthday... What?" mi ha detto infine la mia amica "You mean, 'What's eating Gilbert Grape?"


  Vabbe' ci voleva il meme sull'Oscar
Da li abbiamo iniziato a ridere (loro, piu' che altro, io un po' a vergognarmi) per tutta la serata su come traducono in Italiano i titoli. (Vi ho detto no che i dottorandi hanno una vita miserabile e si divertono con poco?) 
E il mio amico ha avuto un'intuizione molto giusta: sembra che i traduttori Italiani guardino i primi 5 minuti di un film/serie e scelgano un titolo che descriva esattamente quei 5 minuti, niente di meno e niente di piu'.

Cosi', "Family Matters" diventa "Otto sotto un tetto" (che poi, erano otto davvero?)"Murder she wrote" diventa "La signora in giallo""Dr Quinn Medicine Woman" diventa "La signora del West" (doveva essere il periodo a cui ci piaceva essere signore)"Gilmore Girls" diventa "Una mamma per amica""How I met your mother" diventa "Alla fine arriva mamma" (arriva dove?)"Clueless" diventa "Ragazze a Beverly Hills""Confessions of a Shopaholic" diventa "I love shopping" (da Inglese vero a Inglese da fashion blogger, insomma)"Intolerable cruelty" diventa "Se mi lasci ti rovino" (mi sa che c'era qualcuno a cui piacevano le frasi ipotetiche). 


Strano che "Friends" non sia diventato "Sei ragazzi bianchi a New York"
(In tutto questo non mi addentro  nelle traduzioni di libri o film da altre lingue. Basti pensare che "Norvegian Wood" e' diventato "Tokyo Blues", ed e' un romanzo che parla continuamente di musica MA MAI di blues. "Ikebukuro West Gate Park" e' invece diventato "Tokyo Nights", e "Topazu" e' diventato "Tokyo Decadence", da che impariamo che ogni cosa prodotta in Giappone deve iniziare con il titolo "Tokyo"). 
In tutto questo, pero', sono parzialmente soddisfatta da una cosa: i traduttori Italiani chiaramente hanno una fantasia un po' perversa che potrebbe essere corretta con un bel Google translator, ma gli Americani sono riusciti a tradurre Harry Potter DALL'INGLESE ALL'AMERICANO sostituendo "The philosopher's stone" con "The sorcerer's stone". 
Complimenti.