Viva l’Immacolata Concezione, le origini del culto popolare

Creato il 17 novembre 2014 da Vesuviolive

L’8 dicembre è per tutti gli Italiani la festa dell’Immacolata Concezione, ma per il popolo torrese è molto di più.

Si tratta di un vero e proprio culto, risalente addirittura al ‘500. La Cappella principale della navata di destra della Basilica di S. Croce era, infatti, già dedicata alla Vergine. La sua immagine illuminava l’Altare della Cappella, che ospitava, inoltre, delle nicchie con otto statue di legno, dove erano riposte le reliquie dei Santi patroni di Torre, ogni anno, portate in processione per la città, il 3 Maggio, in occasione della Festa dei Corpi Santi.

Fu il Beato Vincenzo Romano, in seguito alla ricostruzione della Chiesa di S. Croce, distrutta dall’eruzione del Vesuvio del 1794, a decidere di lasciare la Vergine nella collocazione originaria.

Nel 1861, dall’8 al 31 dicembre, la nostra città fu colpita da una devastante eruzione di tipo effusivo-esplosivo e da un terremoto, che la devastarono. Gli storici raccontano, che i Torresi fecero voto alla Madonna Immacolata, affinchè facesse cessare le calamità, promettendole di portare la sua statua in processione su un carro trionfale.

Testimoni dell’epoca raccontarono che la lava miracolosamente si fermò, sfidando ogni tipo di teoria scientifica. E fu così, che dall’anno seguente, ogni 8 dicembre, i nostri concittadini, in occasione della festa dell’Immacolata Concezione e  in ricordo del miracolo, s’impegnarono nella costruzione di un grande carro trionfale, portato in processione  per le vie del centro storico da oltre un centinaio di portatori.


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