Viva la pappa col pomodoro

Creato il 13 marzo 2012 da Tnepd

«L’Italia è un Paese ricco di contraddizioni, che ha il sole per 9 mesi l’anno e che con un reddito base la gente si adagerebbe, si siederebbe e mangerebbe pasta al pomodoro». (Il ministro Fornero rivolgendosi ad alcune precarie.)Anche da queste piccole cose si può toccare con mano la crisi. Dalle fragranti e deliziose briosche di Maria Antonietta siamo passati alla squallida pasta al pomodoro della Fornero. Magari quella orrenda, scotta, senza olio e con il pomodoro in tracce che ti davano le monache a scuola. Con l’aggravante che, mentre Antoinette le briosche non le lesinava, anzi,  Ilse la belva del Welfare vorrebbe contingentarci il maccherone facendocelo prima guadagnare a suon di spaccaschiena.

Non stupitevi e non scandalizzatevi più di tanto, però, di queste uscite. Le zie ricche del Nord ragionano così, specialmente quando sono costrette ob torto collo a mettersi nei panni dei poveri che, nel loro immaginario elementare a compartimenti stagni, sono sempre terroni mangia spaghetti con le mani. Non a caso non ha mica parlato di gente che si siederebbe nella nebbia a mangiare risotto o bagna cauda. Scommetterei che zia Elsa aborrisce la pasta perché fa ingrassare, perché è roba da pigri, da gente che trova perfino bello sedersi e “perdere tempo” come diceva Mastroianni in quel bellissimo e misconosciuto film che si intitolava “Maccheroni” e che era la cronaca della rieducazione sentimentale napoletana con resurrezione finale dalla disperazione esistenziale del cinico e americano Jack Lemmon.

Più che da un supposto psicodarwinismo quindi – che scomodare Darwin a me pare eccessivo, è da un fatto di incroci di razze: razza padrona con razza padana, che nascono certe bastardate involontarie – voci dall’inconscio fuggite – come quella della ministra al pomodoro. Non evocherei neppure Piazzale Loreto, per così poco.
E’ un fatto squisitamente culturale. E’ il derby Nord-ricco-risotto vs. Sud-povero-spaghetti. I nordisti vedono noi italiani, perfino noi che siamo appena appena sotto la fucking Padania, come ci vedono i più spocchiosi stranieri, attribuendoci ogni tipo di stereotipo classico: spaghetti, mandolino. La Mafia stranamente no, però. La Mafia ce l’hanno vicina, vicinissima, praticamente ormai gli staziona in casa, gli si è amalgamata nel risotto e pasticciata nella polenta ma non si accorgono della sua presenza, non la vedono. Forse perché hanno la vista offuscata da tutto quel sole.

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