Non stupitevi e non scandalizzatevi più di tanto, però, di queste uscite. Le zie ricche del Nord ragionano così, specialmente quando sono costrette ob torto collo a mettersi nei panni dei poveri che, nel loro immaginario elementare a compartimenti stagni, sono sempre terroni mangia spaghetti con le mani. Non a caso non ha mica parlato di gente che si siederebbe nella nebbia a mangiare risotto o bagna cauda. Scommetterei che zia Elsa aborrisce la pasta perché fa ingrassare, perché è roba da pigri, da gente che trova perfino bello sedersi e “perdere tempo” come diceva Mastroianni in quel bellissimo e misconosciuto film che si intitolava “Maccheroni” e che era la cronaca della rieducazione sentimentale napoletana con resurrezione finale dalla disperazione esistenziale del cinico e americano Jack Lemmon.
Più che da un supposto psicodarwinismo quindi – che scomodare Darwin a me pare eccessivo, è da un fatto di incroci di razze: razza padrona con razza padana, che nascono certe bastardate involontarie – voci dall’inconscio fuggite – come quella della ministra al pomodoro. Non evocherei neppure Piazzale Loreto, per così poco.E’ un fatto squisitamente culturale. E’ il derby Nord-ricco-risotto vs. Sud-povero-spaghetti. I nordisti vedono noi italiani, perfino noi che siamo appena appena sotto la fucking Padania, come ci vedono i più spocchiosi stranieri, attribuendoci ogni tipo di stereotipo classico: spaghetti, mandolino. La Mafia stranamente no, però. La Mafia ce l’hanno vicina, vicinissima, praticamente ormai gli staziona in casa, gli si è amalgamata nel risotto e pasticciata nella polenta ma non si accorgono della sua presenza, non la vedono. Forse perché hanno la vista offuscata da tutto quel sole.