Grazie a Smartbox che ha presentato il suo nuovo cofanetto Viva la pizza! ho coronato uno dei miei sogni di sempre: infornare una pizza verace con la pala in un vero forno a legna grazie alla collaborazione dei pizzaioli, anch’essi veraci, di Rossopomodoro in Viale Sabotino.
Non posso dire altro che uno degli ingredienti segreti dell’ottima pizza di Rossopomodoro è sicuramete la simpatia dei pizzaioli. Due ragazzi con il cosidetto argento vivo addosso. Con una pazienza infinita ci sono stati dietro e ci hanno nsegnato a preparare la pizza verace.
Qualche dritta la passo anche a voi. Ma non ditelo a nessuno!
Ovviamente munetivi di un forno a legna, altrimenti la pizza non può definirsi verace!
Prima di tutto le proporzioni degli ingredienti: per 1,8 kg di farina si usi un litro d’acqua, 50 gr di sale e 25 gr di lievito di birra. Nel caso fosse estate è necessario diminuire la quantità di lievito. Con tutto questo impasto è possibile realizzare 10 pizze, quindi sappiate regolare le proporzioni in base al numero degli invitati.
Il lievito e il sale vanno sciolti nell’acqua, poi aggiungere la farina a pioggia e iniziare a lavorare il composto con le mani nella ciotola, con tanta santa pazienza. Quando sarà possibile trasferite su un piano l’impasto e continuate a lavorare con i pugni, ripiegando la pasta su sé stessa. Quando l’impasto sarà elastico sarà possibile porzionarlo in panetti e lasciarlo lievitare per almeno 8 ore.
E qui arriva la parte divertente: stendere la pizza! Prima di tutto intingere le mani nella farina, così come la parte inferiore del panetto e poi cominciare a stendere spingendo tutta l’aria verso il bordo esterno dove andrà a crescere il mitico cornicione. Se siete dei maghi della pizza potete anche allargarla al volo ma attenzione a non far buchi
Una volta stesa aggiungere la passata di pomodoro, una manciata di parmigiano, a seguire la mozzarella fiordilatte lasciata scolare per bene in un colapasta e infine il basilico fatto a pezzi con le mani –mai, e dico mai, con il coltello!-
E adesso arriva la parte divertente: caricare la pizza sulla pala. Ci vuole molta delicatezza ma senza incertezze. Avvicinare il bordo della pala alla pizza e con piccoli balzelli decisi e farla accomodare.
E fin qui tutto bene. Credevate che la parte difficile fosse finita. E invece no. Far scendere la pizza dalla pala nel forno (a 450°, mi raccomando) è un’operazione fondamentale, per cui ci vuole una certa esperienza. Una pizza a me non è bastata. Il colpo secco che ho dato non è stato abbastanza deciso e la pizza non si è staccata al primo colpo. Accartocciandosi miseramente su sé stessa. Se tutto fosse andato per il verso giusto, 60 secondi dopo averla infornata avrei avuto la mia pizza calda e fragrante. Credo che entrerò nella prima pizzeria e di soppiatto mi metterò a infornare pizze nel tentativo di affinare la tecnica