Non è semplice raccontare questo libro perchè non è una storia da raccontare, con unizio, uno svolgimento ed una fine. Come viene ben detto nella presentazione del libro si tratta di una sorta di sussidiario, di galateo indirizzato ai vedenti affinchè possano rapportarsi con i ciechi senza ansie e paure. E' un libro scritto da un cieco e indirizzato a chi cieco non è. Un racconto fatto non da chi immagina una vita al buio ma da chi una vita al buio la vive.
Innanzitutto il lettore viene aiutato a capire la cecità lasciando da parte equivoci ed i pregiudizi nei quali si può facilmente inciampare.
Il tutto partendo da un presupposto essenziale: prima di tutto è un uomo (o una donna), poi un cieco.
Il primo capitolo è un capitolo di "conoscenza": il lettore viene aiutato a conoscere, a capire una realtà che, da vedente, può solo immaginare a grandi linee. Come ben dice l'autre non basta chiudere gli occhi e provare a vivere qualche attimo senza vedere per capire appieno cosa voglia dire essere un cieco. Con tatto ma anche con estrema praticità l'autore sfata dei miti e mette anche in crisi il lettore (a me è capitato così). Nel secondo capitolo vengono dati dei consigli, delle indicazioni al lettore su come rapportarsi con chi non vede nella vita di tutti i giorni e nelle varie situazioni che si possono presentare.La lettura progede pensando al futuro.
Nella seconda parte l'autore focalizza maggiormente l'attenzione sulle difficoltà che affronta un cieco nella vita di tutti i giorni e lancia, a seguire, un grande messaggio di speranza infondendo coraggio a piene mani valorizzando le tante conquiste che possono essere fatte, di giorno in giorno. In conclusione, vengono lanciati quattro messaggi che, rivolti ai vedenti come ai ciechi, che invitano ed aiutano a cogliere ciò che è invisibile agli occhi.
L'autore è molto diretto. Non fa sconti al lettore e non lascia margini all'interpretazione. Arriva dritto al punto e dice ciò che deve senza troppi filtri.
Il libro mi ha fatto riflettere, non posso negarlo... e credo che sia una lettura utile sia a chi vive accanto ad un cieco nella vita di tutti i giorni, sul lavoro, a scuola o nella cerchia di amici ma anche a chi, pur non avendo un'esperienza diretta, vuole arrivare a capire l'essenziale, quello che è invisibile agli occhi.
Dedico questa lettura ad una persona cieca a cui spesso, nei primi tempi, dicevo (senza pensarci troppo) "...ci vediamo domani" quando me ne andavo dall'ufficio e rispetto al quale mi sentivo sistematicamente in colpa dopo aver pronunciato tali parole... La sua serenità e il suo modo di essere mi ha aiutata a capire come relazionarmi con lui. Ora, quando lo saluto, gli dico "... ci vediamo domani" con estrema serenità e lasciandogli quelle parole come un saluto, lo stesso saluto che gli riserverei se ci vedesse. Un saluto che lui ricambia sempre con un sorriso.
In conclusione vorrei segnalare un dettaglio che puo' sembrare un po' fuori luogo... ma che ho notato. I caratteri usati nel libro sono piuttosto piccoli... ma fate finta di non aver sentito... Nel parlare di cecità mi imbarazza un po' dire che con un carattere così piccolo si può far fatica a leggere soprattutto se lo si fa dopo ore di lavoro e si è un po' stanchi... Fate finta che non abbia detto niente, ok?
***
Vivere al buio. La cecità spiegata ai vedenti
Mauro Marcantoni
Erickson Editore (collana Capire con il Cuore)
14.00 euro