Vivi le Forze Armate/ Esercito. L’opportunità per indossare l’uniforme militare.

Creato il 03 dicembre 2011 da Antonio Conte

Nel corso del 2010 l’Esercito, prima singolarmente e poi insieme alle altre Forze Armate, ha realizzato una serie di iniziative finalizzate a rafforzare la conoscenza e la condivisione dei valori militari. Vediamo in dettaglio di cosa si tratta. Le domande sono di Rassegna Stampa Militare, le risposte sono ricavate da pag. 86 e 87 del Rapporto Esercito 2010.

Che scopo hanno i corsi di tre settimane ormai noti come “Vivi el Forze Armate”?

I corsi, svolti presso i Reparti delle Forze Armate, sono intesi a fornire le opportune conoscenze di base riguardanti il dovere costituzionale di difesa della Patria, le attività prioritarie che coinvolgono le Forze Armate, con particolare riguardo alle missioni internazionali di pace a salvaguardia degli interessi nazionali e internazionali, alle operazioni volte al contrasto al terrorismo internazionale e al soccorso alle popolazioni locali, alla protezione dei beni culturali, paesaggistici e ambientali e, altresì, a quelle di concorso alla salvaguardia delle libere Istituzioni, in circostanze di pubblica calamità e in altri casi di straordinaria necessità e urgenza.

Come nasce l’idea di una mini leva?

Coniugando diverse idee. Prima con gli stage “Pianeta Difesa 2010“, in seguito si è arrivati a definire il corso “Vivi le Forze Armate. Militare per tre settimane“. Queste esperienze hanno permesso ad un numero abbastanza rilevante di giovani di fare un’esperienza diretta presso alcuni reparti dell’Esercito.

Di che cifre stiamo parlando?

Dal 19 al 30 luglio 2010 sono stati interessanti 250 giovani, selezionati a cura dell’Associazione Nazionale Alpini e dell’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia. Dopo la selezione hanno partecipato allo stage “Pianeta Difesa 2010“, presso il 6° reggimento Alpini di Brunico, il Centro Addestramento Alpino di Aosta e il Centro Addestramento Paracadutismo di Pisa.

Come è stata la risposta dei partecipanti?

Positiva. Infatti, sulla base dell’entusiasmo mostrato dai ragazzi al termine dell’esperienza “Pianeta Difesa“, il Ministero della Difesa ha deciso di ampliare il progetto, coinvolgendo tutte le Forze Armate e consentendo a un maggior numero di giovani di partecipare. Il corso teorico-pratico, esteso a un periodo di tre settimane, è stato denominato “Vivi le Forze Armate. Militare per tre settimane“, sintetizzando l’intento di far sperimentare a ragazzi e ragazze, tra i 18 e i 30 anni, il significato della vita militare. L’iniziativa, inizialmente pianificata in favore di circa 1.700 giovani, dal 13 settembre al 1° ottobre 2010, in considerazione dell’elevato interesse suscitato, è stata ripetuta dall’8 al 26 novembre, per ulteriori 1.700 giovani. Nell’ambito di tale progetto, l’Esercito ha fornito il contributo più cospicuo, ospitando, in ciascuna delle due sessioni, 1080 giovani presso 16 strutture, dislocate su tutto il territorio nazionale.

Ci sono risultati più concreti e ritenuti importanti a seguito di queste iniziative?

Tutte le attività sopra menzionate hanno contribuito, nel corso dell’anno, ad incrementare notevolmente la presenza dell’Esercito in mezzo alla gente, ottenendo attestati di stima dalle autorità, nazionali e locali, ma anche e soprattutto dai semplici cittadini, che hanno dimostrato ancora una volta affetto e vicinanza ai soldati. Tale vicinanza è stata, inoltre, confermata dal progetto “Vivi le Forze Armate, militare per tre settimane”. Il progetto in questione consiste nel dare la possibilità ai giovani di indossare l’uniforme e di familiarizzare con l’Esercito per, appunto, tre settimane. In particolare, esso mira a rafforzare la conoscenza reciproca e la condivisione dei valori militari, oltre a fornire le conoscenze di base riguardanti il dovere costituzionale di difesa della Patria e le attività prioritarie che coinvolgono oggi le Forze Armate. L’elevato numero di domande presentate nel 2010 è la conferma del positivo riscontro della Forza Armata nella Società. Ad esse l’Esercito ha risposto con entusiasmo, mettendo a disposizione come sempre le migliori risorse per finalizzare un progetto considerato prioritario.

Fonte: Rapporto Esercito 2010