Molti pensano che l'ungherese sia una lingua piena di consonanti, come le lingue slave. (Forse sono le stesse persone che pensano che l'ungherese sia una delle lingue slave...) Niente di più sbagliato. L'ungherese è una lingua dominata dalle vocali. Come lo è anche lo svedese. Due lingue che dispongono di un'ampia gamma di vocali.
La lingua più colma di consonanti in Europa è forse il polacco. Per farvi capire la differenza basta vedere come si dice, per esempio, buon compleanno. In polacco è "Wszystkiego najlepszego!", in ungherese "Boldog születésnapot!". E' curioso però che le uniche due lingue in cui si trova il digramma (doppia lettera che indica un solo suono) 'sz' siano il polacco e l'ungherese, anche se la leggono in maniera opposta: in ungherese è una semplice 's' (esse), mentre in polacco una 'sc' (come in 'sciare'). Dico sempre che è facile riconoscere l'ungherese (scritto). Se trovate una 'sz' e tante vocali con degli accenti strani, allora è ungherese. Se invece ci sono le 'sz', ma è pieno di consonanti e non ci sono vocali con accenti strani, allora è polacco.
Ma ora volevo fare una comparazione tra l'ungherese e lo svedese, essendo tutti e due, come già detto, dominati dalle vocali. E sono queste a mettere più in difficoltà gli italiani. Di consonante ce n'è una sola difficile sia in ungherese che in svedese. In ungherese il digramma 'gy' che ha un suono simile a quello che si trova in 'adieu' in francese (esempio: nella parola 'magyar', magiaro/ungherese). In svedese, invece, è difficile pronunciare (pure per me) i digrammi 'sj' e 'sk' (per esempio in 'sju', sette) che sono entrambi una specie di h molto aspirata.
L'alfabeto ungherese ha 14 vocali, quello svedese ne ha 9, in confronto alle 5 vocali dell'alfabeto italiano. I numeri però sono fuorvianti. In realtà le 14 vocali ungheresi corrispondono a 9 suoni. Infatti, 5 di esse sono differenti soltanto nella loro lunghezza. Così i-í, o-ó, ö-ő, u-ú e ü-ű indicano lo stesso suono in versione corta e lunga. Ecco tutto l'alfabeto ungherese (composto di 44 lettere):
L'unico suono composto di tre lettere, 'dzs', in realtà si usa soltanto in parole di origine straniera, come dzsessz (cioè 'jazz') o dzsem (cioè 'jam'). W, x e y si usano ugualmente soltanto in parole straniere (un altro buon indizio per distinguere l'ungherese dal polacco che invece è pieno di w). La y (ipszilon) in ungherese non corrisponde a nessun suono, la si usa solo nei digrammi (gy, ly, ny, ty). Quindi possiamo dire che chi vuole imparare a parlare l'ungherese, deve imparare a pronunciare 35 suoni diversi ('ly' e 'j' si pronunciano nello stesso modo), e a dare importanza alla lunghezza delle vocali. Infatti, per esempio kor e kór sono due parole diverse. La prima significa 'età', la seconda 'malattia'. Non è proprio la stessa cosa...
Lo svedese ha gli stessi 9 suoni (di vocali) dell'ungherese, anche se le lettere hanno accenti diversi. La å per esempio corrisponde alla ó ungherese, e la ä alla nostra e. La cosa curiosa è che nell'alfabeto svedese, composto di 29 lettere, le vocali con gli accenti strani si trovano in fondo. In questo modo:
Come vedete, niente consonanti strane nello svedese.
Il numero delle vocali è fuorviante pure per l'italiano che sulla carta ne ha solo cinque. In questo l'italiano, credetemi, è più difficile dello svedese e dell'ungherese che indicano sempre che suono devi pronunciare (parliamo solo delle vocali adesso). L'ungherese ti indica addirittura la lunghezza! In italiano invece l'apertura di una vocale non è segnalata in alcun modo e varia pure da regione a regione, assumendo diverse sfumature. La cosa più difficile è sapere quando pronunciare la 'e' in maniera aperta e quando in maniera chiusa. Non è solo una sofisticatezza per chi vuole parlare senza accento. A volte fa proprio differenza. Per esempio non ricordo mai quale pronuncia di 'pesca' sta per la frutta e quale per l'attività di pescare. Un ungherese parla in italiano con le 'e' molto aperte e con la 'o' chiusa alla barese. Negli anni sono migliorata molto in questo senso, ma credo che le vocali mi tradiscano ancora ognitanto. :)
Vi lascio due video per illustrare quanto scritto e per farvi sentire, se vi interessa, le vocali di queste due lingue. Prima un video ungherese: è la prima parte di un'intervista a uno dei miei attori preferiti, Péter Rudolf, in uno dei miei show televisivi preferiti.
Per un esempio svedese, invece, ecco una scena da un film famoso di Ingmar Bergman, Il posto delle fragole (in svedese Smultronstället), del 1957.