La sua sua voce, estesissima e di qualità superlativa, dovrà barcamenarsi fra acrobazie vocali e dissonanze musicali tipiche della musica del ’900 ed in particolare della scrittura di Igor Stravinsky , impegnativa sia per chi canta che per chi suona.
Guardate lo stralcio dello spartito in cui si può intravvedere una delle tante cadenze dell’Usignolo”, con un Fa sopracuto .
Ebbene, il soprano Valentina Farcas affronta gli ostacoli senza alcuna difficoltà.
Ma questa voce non nasce per caso perchè tu sei figlia d’arte.
“Si, i miei genitori erano cantanti lirici. Mio padre, tenore, Florin Farcas,era una colonna del teatro di Bucarest.
I miei ricordi d’infanzia sono legati all’ascolto di dischi in vinile di opere liriche famose e di tante serate passate in platea ad ascoltare i miei genitori. Ho ancora vivo quell’odore del teatro che col tempo è riemerso sempre più forte facendomi desiderare di poterlo risentire non più dalla platea ma dal palcoscenico.”
I tuoi genitori ti hanno incoraggiato ad intraprendere la carriera di cantante?
“No, loro non volevano. Hanno sempre messo in evidenza che per fare questo mestiere era necessario avere oltre
Ma poi evidentemente si sono ricreduti.
“Beh, diciamo che è stato il pianoforte ad aiutarmi a trovare il modo per cominciare lo studio del canto. Frequentavo il conservatorio di Bucarest come pianista ed un giorno ho chiesto loro di mandarmi in Germania per proseguire gli studi e raggiungere mio fratello, anch’egli pianista .Una volta giunta ad Essen, quasi a insaputa dei miei genitori, mi sono iscritta al Musikhochschule.
Quale è stata la tua prima insegnante?
E’ la prima volta che canti Le Rossignol?
Si, questo è il mio debutto ed è anche la prima volta che vengo a Cagliari.
Conoscerai bene i problemi che tutti i teatri italiani stanno attraversando in questo momento, e il nostro teatro in particolar modo. Nonostante tutto hai accettato ugualmente di venire a debuttare qui il difficile ruolo dell’Usignolo.
“Si, purtroppo è un problema generale, ma di questo teatro conoscevo bene la tradizione ed i grandi nomi che sono passati. Un teatro che nonostante tutto, ha comunque una grande fama. Mi aspettavo di trovare tristezza nei volti e difficoltà durante le prove e invece mi ha colpito il vostro entusiasmo , la gioia e il sorriso nell’affrontare il lavoro giornaliero .”
Noi amiamo il nostro lavoro cerchiamo di farlo al meglio e con la stessa passione cerchiamo di difenderlo da tutte le avversità. Abbiamo il desiderio e la certezza che ci sarà una rinascita.
Quale è il ricordo più emozionante che hai della tua carriera?
“Beh, ne ho uno che ancora oggi mi commuove raccontarlo (ci commuove).
Mio padre ormai da 17 anni ha dabbandonato la carriera per motivi di salute. Il teatro della mia città non aveva mai pensato di dedicargli una serata di gala nonostante lui avesse dato ad esso la maggior parte degli anni della sua professione.
Un giorno ho ricevuto una telefonata che mi comunicava l’intenzione di dedicagli una Serata , con la rappresentazione del Rigoletto in cui io sarei stata Gilda. Doveva essere una sorpresa. Però, per che la grande emozione potesse fargli male, ho chiesto che gli venisse comunicato un po’ di tempo prima in modo da poterlo preparare.
E’ stata davvero una grande serata speciale ed emozionante per tutti.
Quali saranno i tuoi prossimi impegni?
Sarò in Finlandia per un’opera moderna di un compositore Finlandese il cui libretto è la storia dell’incendio del Teatro La Fenice di Venezia.
Andrò poi a Sofia, Vienna, Dresda…
Avrei continuato ad ascoltarla per ore, ma il suo bambino la sta aspettando e giustamente lei non vuole lasciarlo solo per troppo tempo.
Dalle pagine del blog Musicamore le giunga il mio in bocca al lupo per questo nuovo ruolo che si aggiunge al suo già vasto repertorio, con la speranza di poterla riascoltare presto a Cagliari anche in un ruolo tutto italiano.
Vi regalo questo piccolo- video rubato alle prove.
Video importato