Jack Kerouac muore il 21 ottobre 1969.
"Voglio essere considerato un poeta jazz che suona un lungo blues in una jam session d'una domenica pomeriggio."
Troppo anarchico, troppo scapestrato per stare dietro un tavolo, Jack ha voglia di assaporare il mondo e la vita, un desiderio incontenibile che lo porta a scontrarsi con le realtà più dure.
Conosciuto e quasi idolatrato dai giovani di tutto il mondo che vedono nel suo romanzo "Sulla strada" l'opera che più di ogni altra rispecchia i propri bisogni e sogni di libertà, Jack Kerouac rappresenta oggi uno degli autori più importanti dell'intero '900. Grazie a lui e a questo libro che sconvolse gli Stati Uniti prima, e il resto del mondo poi, i protagonisti della famosa contestazione studentesca trovarono un capo saldo, una figura su cui poggiarsi ed a cui fare risalire i loro ideali e le loro proteste.
"Tutti eravamo felici, ci rendevamo conto che stavamo abbandonando dietro di noi la confusione e le sciocchezze e compiendo la nostra unica e nobile funzione nel tempo, andare."
“Sal, dobbiamo andare e non fermarci mai finché non arriviamo”.
“Per andar dove, amico mio?”
“Non lo so, ma dobbiamo andare”.
Chi non ha mai sognato, almeno una volta nella vita, di lasciarsi tutto alle spalle e semplicemente andare? Ciascuno di noi, prima o poi, è stato preda dell’inquietudine, e a volte non serve neanche avere una ragione precisa per intraprendere un viaggio, per cercare, perdendosi nel mondo, di trovare sé stessi, prima che tutto si spenga nel desolato stillicidio del diventar vecchi.