Voglia di sinistra: nasce "Sinistra Italiana"

Creato il 07 novembre 2015 da Tafanus

Nasce il gruppo della “Sinistra italiana”. Fassina: Alternativi agli "happy days" di Renzi”. Parlamentari di Sel insieme agli ex Pd. A gennaio ci sarà l’assemblea costituente (Fonte: La Stampa)


Teatro Quirino stracolmo, 500 in strada

Con la manifestazione al Teatro Quirino di Roma è nata ufficialmente la “Sinistra Italiana”, il nuovo gruppo parlamentare (alla Camera e al Senato) creato da Sel e dai parlamentari fuoriusciti dal Pd. In particolare si tratta di 31 deputati a Montecitorio più una decina di senatori. L’evento di oggi rappresenta una tappa del percorso che condurrà all’assemblea costituente di un nuovo soggetto politico prevista per gennaio. Fra gli ex Pd Stefano Fassina e Alfredo D’Attorre, ma anche Folino e Gregori. Il nuovo gruppo di Sinistra Italiana si insedierà a breve a Montecitorio, mentre in Senato avverà nei prossimi mesi. Consulente economico del gruppo a Montecitorio il premio Nobel Joseph Stiglitz.  
TEATRO PIENO, GENTE IN STRADA - Platea e palchi del Teatro Quirino si sono riempiti di sostenitori con tante persone rimaste fuori per motivi di sicurezza: circa 500 secondo gli organizzatori. A un certo punto Fassina, D’Attorre, Fratoianni e Scotto hanno deciso di uscire dal teatro, tra un intervento e l’altro, per “riprodurre”» l’assemblea anche all’esterno, con un “bis” improvvisato in strada. Non sono mancati momenti di tensione tra i vigili del fuoco e i militanti. E nei momenti più concitati qualcuno ha insinuato ironico: «Non ci fanno entrare perché sono renziani».  
FASSINA: “NON È GIOCO DI PALAZZO - La nascita dei gruppi di Sinistra Italiana «non è un gioco di palazzo, ma una scelta strategica per segnare un cammino politico» ha detto Stefano Fassina dal palco del Teatro Quirino. «Non è la prima tappa perché c’è un percorso già avviato fuori dalle aule e in questi mesi abbiamo lavorato insieme ad altre forze per costruire un partito coinvolgente, innovativo, largo e plurale che abbia al centro il lavoro, il welfare, la scuola pubblica, la ricostruzione morale della politica». Fassina ha anche indicato la scelta di avviare i nuovi gruppi mentre in Parlamento si discute della legge di stabilità. «C’è una questione che riguarda la credibilità di una forza politica. Bisogna specificare cosa vogliamo fare e portarlo avanti con coerenza. I nostri emendamenti saranno messaggi all’Italia», ha aggiunto sottolineando come il disegno della ex finanziaria sia «sinergico al Partito della nazione», ed ha denunciato: «Si allargano le disuguaglianze, si impoverisce il welfare e si abbandona il mezzogiorno», senza mancare di rivendicare sul fronte economico una cultura keynesiana alternativa «al liberalismo da Happy days del segretario del Pd»

...ognuno ha gli economisti che si merita...

 Il PD renzino ha Filippo Taddei, Sinistra Italiana ha Joseph Stiglitz


Joseph Stiglitz, Nobel per l'Economia - Dal 1960 al 1963, studia all'Amherst College, poi si trasferisce al MIT per il suo quarto anno come undergraduate e in seguito per conseguirvi la laurea. Dal 1965 al 1966 riceve una borsa di studio (la "Fulbright Fellowship") che gli permette di frequentare l'università di Cambridge. Negli anni successivi, insegna al MIT e alla Yale. Attualmente insegna alla "Graduate School of Business" presso la "Columbia University". Dal 3 ottobre 2003 è membro della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali. Dal 2005 presiede il "Brooks World Poverty Institute", nella School of Environment and Development, University of Manchester. Stiglitz ha rivestito ruoli rilevanti nella politica economica: ha lavorato nell'amministrazione Clinton come Presidente dei consiglieri economici (1995 – 1997) e presso la Banca Mondiale è stato Senior Vice President e Chief Economist. E' stato allievo dell'altro Nobel per l'Economia Franco Modigliani. Stiglitz riceve il Nobel per l'Economia nel 2001.

Filippo Taddei: bocciato. Al MIUR lo giudicano inadeguato persino come Professore Associato (Fonte: Resto del Carlino)

E Filippo Taddei — 37 anni, economista con laurea cum laude a Bologna, Ph.d alla Columbia University, docente alla Johns Hopkins, fresco responsabile economico del Pd di Matteo Renzi dopo un passato da civatiano doc — di pazienza dovrà averne ancora, almeno per diventare professore associato di Politica economica.
Il suo «percorso professionale documentato da titoli e curriculum vitae, benché promettente, risulta all’inizio», commenta la commissione del Miur (ministero dell’Istruzione, università e ricerca) che ha valutato la richiesta di abilitazione di Taddei. Pur riconoscendo che i suoi temi di ricerca sui flussi internazionali di capitale «sono rilevanti per la Politica economica, i commisari giudicano il candidato «non ancora idoneo per l’abilitazione». Non è un giudizio sulla competenza e le capacità professionali, bensì sul «numero di pubblicazioni scientifiche e titoli», ritenuto «non ancora sufficiente».

Luca Orsi