Non so se il CAM si trasferirà realmente in terra teutonica o se è solo una provocazione, ma la notizia mi procura quella sfiziosa sensazione di rammarico e godimento. Perché è questo che si merita la nostra classe politica: lo svuotamento, la diaspora. Da una che non sa niente di economia, il poco che mi sembra di capire è che l’Occidente sia finito dal punto di vista produttivo e manifatturiero; ma anziché puntare sulle nostre eccellenze dell’ingegno, sui primati accademici, creativi, culturali, sulle ineguagliabilità paesaggistiche e turistiche – cioè quelle cose che ci rendono unici e che nessuno al mondo potrà rubarci, copiarci, o svendere – il Governo Italiano le umilia, le tortura, le uccide e non si premura nemmeno di seppellirle: lasciandole esposte agli sciacalli.
Versiamo miliardi ai folli dittatori, investiamo sui cadaveri e uccidiamo i vivi: saggezze da terzo millennio? Funziona così, oggi?
E mi fa tenerezza vedere il mondo della cultura e dei teatri scioperare per un giorno: che per caso i teatri chiusi per un giorno possono far solletico a qualcuno? Persino i supermercati chiusi per un giorno non darebbero fastidio al grande popolo di pancia, figurarsi un palcoscenico.
E lo dico con l’ipocrisia di chi ha provato ad andarsene ed è tornato con la coda fra le gambe, per colpa di quel patetico sentimento d’appartenenza che solo qui mi fa sentire a casa. Pago questa vergognosa debolezza con mille giorni di frustrazione etica ed estetica che, se perlamadonna un giorno dovesse dare frutti, mi farà varcare la frontiera a nord con un clamoroso gesto dell’ombrello, un peto e tre lacrime.
Prego i forti, perché se ne vadano anche per me, e rendano grande quel che resta di noi a dispetto di noi.
Nell’elenco di Saviano sul “perché restare”, non ho davvero nulla da scrivere se non una sconfitta sentimentale.
Harry Houdini 1899