Il sistema delle app, già sperimentato con successo con i primi iPhone, è maturato e si è affinato man mano, consentendo agli sviluppatori di realizzare prodotti sempre più evoluti e sorprendenti. Con questa girandola di novità, naturalmente, chi non sta al passo è perduto: ed è forse proprio per questo motivo che le applicazioni più innovative sono quelle che hanno ripensato da zero il concetto stesso di contenuto, partendo dallo studio dello strumento di visualizzazione (e non dal risultato finale che si sarebbe voluto ottenere) e mettendolo al centro del processo creativo.
Stupisce allora – ma nemmeno più di tanto, se si pensa alla staticità dei concorrenti – che nella classifica delle applicazioni italiane di news più scaricate del 2010 figurino due prodotti decisamente recenti: nella graduatoria dedicata alle app gratuite trionfa R7, il settimanale digitale di Repubblica pensato appositamente per il tablet di Cupertino, che ogni domenica ripropone con un formato decisamente multimediale (qui qualche considerazione di StampaCadabra) una sorta di best of dei 7 giorni appena trascorsi e che si è conquistato in un lampo la vetta della classifica spodestando Corriere dello Sport, Corriere della Sera, Gazzetta dello Sport e la stessa Repubblica; in quella delle app a pagamento, invece, prevale un po’ a sorpresa The Week, il settimanale per under40 guidato da Mario Adinolfi (anzi, per usare le sue parole, “scritto da e dedicato a cittadini italiani nati dopo il 1 gennaio 1970″) capace di mettersi dietro testate ben più affermate quali Il Fatto Quotidiano di Antonio Padellaro e Marco Travaglio.
Discorso a parte meritano i fatturati delle applicazioni gratuite, che spesso (vedi Corriere della Sera o Repubblica) rimandano all’acquisto del giornale con formule di abbonamento: la top ten della redditività premia il quotidiano di Rcs seguito da Il Sole 24 ore e dall’altro giornale targato Rcs, la Gazzetta dello Sport. Solo quarta Repubblica, seguita da L’Espresso, SkyTg24 e Libero.