Volantini
Creato il 12 maggio 2012 da Artigianauta
L’altro giorno, come ogni mattina, suonano al campanello. Io lavoro in uno studio-laboratorio a pianoterra, non chiedo mai chi sia, ma apro la porta e vedo chi è. Sino a un paio di anni fa i clienti, anche se non moltissimi, erano una percentuale calcolabile, oggi quasi sempre è il postino, che è una donna, o più spesso ragazzi o ragazze con un carrello, tipo quelli della spesa, che distribuiscono depliant pubblicitari di grandi catene commerciali. Alcuni di questi ragazzi sono laureati oppure stanno per farlo, ma l’altra mattina sono rimasto sorpreso quando chi aveva suonato, si è scusato per il disturbo, cosa non frequente non tanto per mancanza di gentilezza, ma per la velocità con cui questi giovani entrano ed escono dall’androne dopo aver lasciato un pacco, esagerato rispetto ai condomini, dove gli capita prima . Sono rimasto stupito, dicevo dalla gentilezza, ma per la verità la sorpresa è stata un’altra, questo ragazzo non era più tanto giovane, aveva capelli bianchi e sessantasette anni, me lo ha detto lui, dopo che mi ha raccontato che faceva questo lavoro per campare, la pensione 540 euro gli serviva per pagare l’affitto. Aveva lavorato 40 anni, ma di questi la metà a nero. Non si riteneva, questo signore, particolarmente sfortunato, ha una moglie che gli vuole bene, e la salute che gli consente di camminare e distribuire quei volantini che a tutti noi danno un po’ fastidio se ci intasano le cassette della posta. Non so se è la crisi, il sistema che non funziona più o l’euro che fallirà, ma la cosa peggiore è vedere la grande differenza di condizioni in cui vivono le persone, alcuni che di questa crisi ne sentono solo parlare, altri che l’hanno tutta addosso.