Tempo fa parlai di un articolo di Bruno Volpe sul blog Pontifex, pericolosissimo poiché offriva una giustificazione al fenomeno della violenza sulle donne, scaricando le colpe sulla libertà che oggi godono le donne e promuovendo la violenza come reazione legittima per riportare le donne al proprio ruolo di madri e mogli. Un articolo di che potuto anche ignorare ma il mio “sesto senso” mi ha suggerito che dovevo dedicagli un articolo, il perché non potevo saperlo fino a ieri.
Accade che un parroco di San Terenzio, piccolo paese ligure, espone sulla bacheca della chiesa una lettera che invita indirettamente ai fedeli di picchiare e stuprare le donne “amorali ed emancipate”. La lettera, infatti, scarica le responsabilità della violenza sulle donne, al comportamento delle donne di oggi che ”cadono nell’arroganza e si sentono indipendenti” o ancora: “Donne e ragazze in abiti succinti provocano gli istinti, facciano un sano esame di coscienza: forse ce lo siamo andato a cercare” e ancora «Le donne facciano autocritica: vanno in giro con abiti succinti, servono cibi freddi, abbandonano i bimbi e esasperano le tensioni. Gli uomini non sono impazziti, sono le donne che provocano»
La tesi di Don Piero, è un estratto dalla lettera apostolica ‘Mulieris dignitatem’ commentata dall’editorialista del sito Pontifex.it. Nel documento si legge: “Femminicidio: le donne facciano autocritica, quante volte provocano?”, invitando le donne ad autocolpevolizzarsi.
Un fatto gravissimo se consideriamo che l’Italia è il paese europeo con il tasso più alto di femminicidi, come denuncia il Telefono Rosa che invita il governo Monti e il Papa a prendere provvedimenti per eliminare il documento. Questo dimostra quanto la violenza contro le donne fosse radicata culturalmente, le cui radici hanno origine dalla religione cattolica quanto nel contesto italiano.
“Questo messaggio è una vera e propria istigazione a un comportamento violento nei confronti delle donne perché si offre un’inaudita motivazione ad atti criminali contro di esse. In Italia, che è il Paese con il maggior numero di femminicidi d’Europa e ha un altissimo numero di violenze consumate all’interno delle mura domestiche, un episodio come questo non è piu tollerabile”.
Commenta Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, presidente di Telefono Rosa. Insomma, le reazioni sono state tante, ma malgrado questo, il volantino che accusa le donne di ‘provocare con abiti succinti’ il femminicidio e istiga alla violenza è ancora affisso nella bacheca della chiesa, poiché don Piero Corsi non è intenzionato a rimuoverlo, forse vuole che anche il 2013 cominci e finisca con l’ennesima strage di donne?
“Chiediamo alle massime autorità civili e religiose che si attivino perché venga immediatamente rimosso il manifesto affisso dal parroco e che riteniamo una gravissima offesa alla dignità delle donne”-commenta ancora Telefono Rosa-”Non è solo un problema di forma o di dignità lesa – continua Moscatelli -noi di Telefono Rosa riteniamo che questo messaggio sia una vera e propria istigazione a un comportamento violento nei confronti delle donne perché si offre una inaudita motivazione ad atti criminali contro di esse. Chiediamo che sia lo stesso Presidente del Consiglio Mario Monti, che proprio ieri nel suo discorso ha parlato della necessità di una nuova rappresentazione delle donne intervenga attraverso i ministri competenti. Ma la richiesta è diretta anche a Papa Benedetto XVI e al vescovo della Spezia. In Italia, che è il Paese con il maggior numero di femminicidi d’Europa e ha un altissimo numero di violenze consumate all’interno delle mura domestiche, un episodio come questo non è piu’ tollerabile”.
L’Italia quest’anno ha lasciato il 2012 con l’ennesima strage di donne. Sono 131 ad oggi le donne che sono state ammazzate da mariti od ex, un numero più alto rispetto l’anno scorso. Questo rivela che il fenomeno è in aumento. Le motivazioni sono sempre le stesse: uccise o stuprate perché hanno messo fine ad una relazione violenta. Altro che abiti succinti. E’ vergognoso come nel frattempo che il nostro anno si concluda con una scia di femminicidi, un sacerdote si permetta di commentare questa strage scaricando la responsabilità a tutte quelle che sono state uccise sino a ieri offendendo la propria memoria. Insomma, oltre al danno la beffa. Cosa possiamo dire al riguardo?