VOLATILITA’ e VITALITA’ dell'AFRICA e dintorni.

Da Roxioni
Nel 2011, un numero crescente di  imprenditori dovranno distinguersi  tra coloro i quali guarderanno ai "vecchi" mercati emergenti  (leggasi  BRIC)  ed altri che invece si rivolgeranno ai "nuovi" mercati emergenti  (Africa e Medio Oriente). Di questi ultimi ne possiamo distinguere di due tipi, quelli di “fronte” al BRIC in termini di  prosperità,  e quelli di “frontiera”, paesi che hanno appena iniziato ad uscire dalle loro crisalidi. La più grande concentrazione dei mercati di “fronte”  è in Africa (per molti versi un continente trascurato), identificabili  in paesi  come  il Sud Africa, Egitto, Botswana, Libia, Mauritius, Marocco, Tunisia e Algeria, (queste ultime due oggi nell'occhio del ciclone a causa di disordini sociali). Collettivamente questi  paesi, in termini economici, corrispondono ad un PIL medio pro-capite, equiparato a quello  del  BRIC. Ma ci sono anche grossi e trascurati giganti emergenti  in ogni angolo del mondo. In Medio Oriente per esempio, Turchia  e Arabia Saudita  in futuro attireranno molta attenzione su di loro.

Ankara (Turchia)

La Turchia è una delle economie più dinamiche al mondo  (e certamente più dinamica rispetto al suo antico e indebitato sparring partner peninsulare, che è  la Grecia).  Per tornare al continente africano , senza ombra di dubbio possiamo dire che in esso si cela una quota quanto mai sproporzionata di ricchezza mineraria al mondo, in un momento in cui i prezzi non fanno altro che sailre. Inoltre nella sua popolazione abbiamo il più alto numero di “giovani”  al mondo,  non paragonabile con l'Occidente, impegnato ad  affrontare  un  serio calo demografico. Molti  mercati azionari locali sono in forte espansione.  Il mercato egiziano per esempio, ha  prodotto dei rendimenti  annuali  pari ad un 39% tra il 2000 e il 2008, in un periodo in cui il rendimento medio degli altri mercati  era  stato solo del 2%.  E’ anche  vero che questa  crescita è molto volatile.  Ma nel 2011 un numero crescente di aziende che decideranno di investire in questi paesi,  potranno godere di numerosi vantaggi  potendo così forgiare nuovi business aggressivi, con giovani imprese al passo coi tempi. 

Egitto (le piramidi)

Lo ha dimostrato il Banco Africano de Investimentos dell’Angola, che si sta espandendo velocemente in Europa e in Brasile. Altro esempio di dinamismo lo troviamo in Egitto con  la Orascom Telecom  Holding S.A.E.  prima società multinazionale egiziana, considerata  tra gli operatori di rete più grande e più diversificata nel Medio Oriente, Africa, Europa,  America del Nord-est e Asia.  Si sta espandendo in tutto il Medio Oriente e oltre, con prospettive future che guardano anche ai mercati  piuttosto piatti del nostro Occidente.  E’ palese come queste aziende, logisticamente sorte in zone che una volta venivano chiamate “depresse”, ora “emergenti”  non si accontentino più di mettere radici solo in questi posti economicamente fertili, ma si danno la possibilità di stabilire abitudini di business per gli anni a venire.  Come dire: occhio si alla VOLATILITA’, ma diamo peso anche alla loro VITALITA’. (The Economist).
Da notare infine che, da un rapporto del Global Economic Prospects si evince come il forte rimbalzo delle economie emergenti (figlio della crisi finanziaria globale), deve molto del suo sviluppo, alla ripresa dei flussi dei capitali a livello internazionale. Quello che è meno evidente tuttavia, è che una grossa fetta di nuovi investimenti provengano dallo stesso mondo emergente.

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