Volendo #10 [the black side of the moon, or of the sun]

Creato il 30 novembre 2010 da Fabriziogabrielli
Volendo potremmo raccontarvi una storiella fatta di mani giunte, sorrisi da paraculo, di quelli che sembrano imbarazzati ed invece neanche per ischerzo, ché non lo sa dove alberga l'imbarazzo chi indossa salopètte blue e s'abbandona ad estemporanee esplosioni d'allegria (immotivata), tirando baci'al cielo su ritmi technopop, facendo clap-clap a tempo tra un albero maestro ed un gelato al cioccolato dolce un po' salato [una mezzasòrta di sagra del simbolo fallico], azzardando poi passi di danza sul pontile d'un rimorchiatore con le mani a vorticare suadenti. Non può saperlo.
"Dammi il palmo e ti leggo la mano" è una frase da Cloris Brosca, gonfia di sensitivismi e pranoterapie prét-à-porter.
Una volta l'ho vista, Cloris Brosca, sull'aereo per Milano, un volo Lufthansa, e poi "siamo in volo e ti porto lontano", oppure "con l'amore che ci vola nel cuore"sono frasi che t'aspetteresti da un pilota della Lufthansa un po' rubacuori e solo, con la camicia spiegazzata e l'appartamento tutto sporco, uno che si innamorerebbe perdutamente d'una Cloris Brosca, per esempio.
Mi vengono in mente aerei con la griffe della Lufthansa, volendo pensare al volo, e non gabbiani che si librano sulla darsena dei pescherecci di Civitavecchia, e torna l'immagine di quel pilota, si sforzerebbe d'esser romantico, direbbe alla donna che vuole conquistare appiccichiamo al nostro tempo i cuori sudati, una frase etilica, da disperazione etilica, da dirsi alle tre e dodici di un capodanno spuntato, senza sussulti; lei farebbe una smorfia di disappunto, mi sembri un po' strano, gli direbbe, e lui maschererebbe l'imbarazzo controbattendo se mi vedi un po' strano è solo perché ho voglia di fare casino, scappiamo via senza dimenticare i battiti, sotto una pioggia di petali di rosa, i battiti, i battiti, i battiti, i battiti, i battiti, i battiti.
Volendo potremmo raccontarvela, questa storia, una storia triste di solitudine, paraculi e voli persi, ma c'ha già pensato Paolo Bucinelli da Collesalvetti, che magari non lo sapete si chiami così, ma è Solange, ed ha scritto una ròba che si chiama sole, sole, sole, Solange. Serio.

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :