Ciò che vorrei fare con questo post non è confutare una verità universalmente riconosciuta (anche se la metterò in forte dubbio), quanto piuttosto dimostrare che il nostro sport è spesso propenso a utilizzare ogni propria energia a giustificare le proprie carenze, anzichè alzare il culo dalla sedia ed eliminarle.
Volley, sport favorito nelle scuole, dicevo: ma sarà vero? Mica tanto, perchè parliamo di uno sport: 1) Tecnicamente molto più difficile da apprendere rispetto a Calcio e Basket, quindi poco propenso all'amore a prima vista. 2) Tende a sopprimere l'indole individualista che è geneticamente dentro ognuno di noi, in quanto con il suo classico gioco a base di a) ricezione b) alzata c) schiacciata, in cui almeno 2 se non 3 diversi giocatori toccano il pallone, costringe da subito al gioco di squadra. 3) Non prevede contatto fisico, il che sarà anche molto educativo, ma non incide granchè sulle scelte (se libere) di un ragazzo.
Gioca certamente a favore del Volley la sua adattabilità alle strutture scolastiche, ma di certo è discriminante il rapporto creato tra la federvolley e i docenti, che godono da anni di continui seminari di aggiornamento e altrìi vantaggi tra cui iniziative di fidelizzazione e forniture di materiale sportivo. In sintesi: il volley ha attecchito in maniera straordinaria non perchè sia immediato praticarlo, piuttosto per capacità manageriali del proprio ambiente. Capacità che dobbiamo imparare a mettere in gioco anche noi, invece di perdere tempo a spiegare perchè una cosa non si può fare.