Ad agosto 2009, durante le operazioni di soccorso per lo spegnimento di un cascinale in un piccolo paese sulle colline sopra Voghera, Davide morì sotto il crollo di un muro. Il suo sogno era svanito nel breve spazio di neanche tre mesi. Guadagnava 1.400 Euro al mese, come più o meno tutti noi. Per lui, solo qualche articolo di stampa e un funerale circondato dai colleghi.
In questi giorni, da domenica scorsa assisto a un’infinita sequela di articoli di giornale, di servizi televisivi e radiofonici e di interviste struggenti agli amici e ai colleghi di quel povero calciatore morto d'infarto, mentre svolgeva il suo lavoro.
Da cittadino mi chiedo se tutto ciò non stia un po’ trascendendo dalla realtà delle cose. Vorrei proprio che il mondo dell'informazione riuscisse a ritrovare una misura di sé, capace di dare il giusto peso alle cose.
Mi piacerebbe ad esempio che, da oggi in poi, lo stesso impatto mediatico fosse riservato anche a tutti quei lavoratori che perdono la vita facendo il proprio lavoro, per uno stipendio infinitamente più basso di quello di un qualsiasi calciatore di serie A o B e molto spesso, perdendola per salvarne un’altra”. Fulvio Vanetti, Capo del distaccamento dei Vigili del Fuoco di Busto-Gallarate.