Vorrei ricordare a Fassina e a tutti quelli con le mani nei capelli da ieri che la parola Inciucio ha la seguente storia (Da Wikipedia): “Il termine è entrato nel gergo della politica italiana in seguito all’uso errato che ne fece il giornalista Mino Fuccillo, in un’intervista a Massimo D’Alema per il quotidiano la Repubblica, il 28 ottobre 1995. Da allora, “inciucio” è divenuto un termine comune per riferirsi a un accordo informale fra forze politiche di ideologie contrapposte che mette in atto un do ut des o addirittura una vera e propria spartizione del potere. Nel caso italiano, un tacito patto di non-belligeranza sarebbe stato stipulato, secondo alcuni giornalisti, tra Massimo D’Alema, presidente dei Democratici di Sinistra, allora ancora segretario, e Silvio Berlusconi, durante una cena a casa di Gianni Letta, il cosiddetto patto della crostata (in riferimento al dolce preparato per quell’occasione dalla signora Letta).” Io mi sono sempre vergognata di questo (quando lo ho saputo) e non mi vergogno delle cose fatte alla luce del sole, anticipate, raccontate e commentate in diretta da tutti. Matteo Renzi si è preso una responsabilità. Commentiamo il modello della legge elettorale, non il resto. E non mi dite che Berlusconi oggi è un condannato visto che sono venti anni che sappiamo che è inquisito e la condanna è stata solo ritardata da leggi ad personam favorite dall’inciucio. Appunto.