Ed è così che dovrebbe essere. Si dovrebbe essere sempre su posizioni scomode, perchè controcorrente, perchè troppo innovative, perchè troppo proiettate agli altri, si dovrebbe dare in continuazione scandalo. Si dovrebbe essere pronti ad accogliere quelli che tutti scacciano, si dovrebbe sperimentare l'amore incondizionato di un padre misericordioso che sa riaccoglierti tra le sue braccia anche dopo le più turpi scelte della tua vita.
Essere Cristiani in questi anni, ha significato difendere una Chiesa troppo conservatrice, vecchia, alle volte anche stanca, sorda al dialogo che i suoi figli stessi le chiedevano. Ha significato difendere posizioni che non condividi sempre, che non capisci, che senti il bisogno di svecchiare. Ha significato saper guardare anche con tenerezza al volto vecchio e malato della Chiesa, per amare in realtà l'insegnamento di Cristo.
Ieri sera, il viso di un cardinale argentino, che sembrava scrutare quella folla quasi per volerla vedere davvero tutta, ha dato un respiro nuovo all'essere cristiani. Ha salutato con semplicità la folla. E con semplicità ha portato già una prima grande novità controcorrente: ha scelto il nome di Francesco. Ha scelto il nome del giullare di Dio per presentarsi al popolo, ha chiesto alla folla, di dire bene di Lui, di pregare per lui.
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