Voto di scambio

Creato il 20 novembre 2012 da Povna @povna

Qualche settimana fa – a fine ottobre, come sempre – si sono svolte le elezioni per i vari consigli. E l’ex-alunno della ‘povna Carabiniere Scelto (insieme ad alcuni altri) ha pensato di proporsi come rappresentante di Istituto. La decisione non sorprende – lui ha fatto, da sempre, e bene, il capoclasse; e la ‘povna (che pure pensa, dal tempo dei viaggio ai campi, che il suo modo di fare nella vita sia sopravvalutato e genericamente piùcheretto) si è detta che avrebbe potuto fare un lavoro certamente ottimo. Questo finché non ha potuto assistere, giorno dopo giorno, alle modalità di una campagna che l’ha lasciata quanto meno assai perplessa – costringendola a cambiare, di 180° netti, i suoi parametri di valutazione.
Bisogna sapere infatti che il Carabiniere Scelto sta partecipando al cosiddetto progetto “PLD” (Per La Democrazia), un’iniziativa regionale che prevede un percorso di un anno, di cui la ‘povna ha già avuto occasione di parlare a tempo e luogo.
E – se la maggior parte degli alunni è rimasta delusissima – lui invece ha mostrato di apprezzare, e molto, la modalità manipolatrice del consenso pubblico che, da questo corso, chiara, chiara, viene fuori.
E così ha deciso, per la campagna elettorale, di mettere subito in pratica i primi insegnamenti. Che si sostanziano nella scelta di passare, classe per classe, a proporre agli alunni un voto di scambio, abilmente travestito da emergenza elettorale.
Ultime ore di un martedì qualunque. La ‘povna fa lezione dagli Anatroccoli. E viene interrotta da un rapido bussare.
“Buon giorno, professoressa, possiamo parlare alla classe?”.
“Prego, fate pure”.
Entrano i quattro candidati al consiglio, e si schierano davanti alla lavagna.
“Volevamo presentarci a voi, visto che troverete i nostri nomi sulla scheda, la settimana prossima. E volevamo anche spiegarvi, visto che siete in prima e siete piccoli, un po’ come funziona. Voi sapete infatti che nel nostro Istituto ci sono 5 indirizzi, e i rappresentanti, quattro in tutto, non sono divisi per plesso, ma risultano eletti coloro che prendono più voti nell’intero corpo elettorale. Proprio per questo” – continua senza fare pausa – “volevamo raccomandarci con voi di votare in maniera intelligente. Se infatti il vostro consenso venisse disperso su noi quattro, rischieremmo di mandare al consiglio, del nostro plesso, un solo rappresentante. Così lui e lui” – indica due compagni, che fanno un passo indietro istantaneamente – “hanno deciso di rinunciare, informalmente. Ciò significa che i loro nomi saranno sulla scheda lo stesso, però voi non dovete votarli.” – pausa – “Vi chiediamo invece di votare me e FintaPunk, tutti quanti. E, mi raccomando, organizzatevi in modo da votare metà di voi l’uno, e metà l’altra. Che so, magari, accordatevi per file”.
Dopo questa singolare specie di comizio, il Carabiniere Scelto batte i tacchi, e esce. Seguito dagli altri tre compagni. La ‘povna ha bisogno di un paio di minuti per riprendersi. Poi ritrova la parola almeno per dire agli Anatri (che la guardano straniti a occhi tondi) un paio di battute.
“Miei cari, adesso continuiamo la lezione. Ma voglio aggiungere cinque parole al discorso dei vostri compagni: ‘Fate con la vostra testa’”. E poi aggiunge – guardando fisso Zizou (che ripete da loro la prima, e proviene dall’altro indirizzo) – “E comunque ricordatevi che gli alunni del Prefabbricato, lui può confermarlo, non mordono di certo, ve lo assicuro”.
I giorni passano. La ‘povna ha saputo che il Carabiniere e soci hanno ripetuto il loro show in tutte le classi. Riscuotendo (e questo è assai più grave, a lei sembra) anche un discreto successo tra i professori.
Si arriva al giovedì elettorale, finalmente. La ‘povna, quel giorno, entra a scuola molto tardi. Quando fa il suo ingresso dai Merry Men sono le 11, e tutto si è già compiuto.
“Allora, belli, come è andata la mattinata, raccontatemi”.
“Benissimo, professoressa. Weber e Stuffy, come l’anno scorso, rappresentanti di classe. All’Ambiente Piccolo Giovanni e poi Soldino, ovviamente”.
“Molto bene. Ma… E all’Istituto che è successo?”.
“Ci ha presi per cretini, professoressa? Con noi certi discorsi non attaccano. Noi, abbiamo votato in massa Goku“.