Quantomeno Daniele Bennati ha dimostrato di avere il colpo di pedale giusto, ma perdere uno sprint impostato perfettamente fa sempre male. Il Pantera aretino, infatti, è tra i protagonisti del circuito di Logroño, 168 km totalmente pianeggianti che costituiscono la quinta frazione della Vuelta: nella parte finale, aiutato dai suoi compagni, si piazza nelle primissime posizioni del gruppo e lancia la sua volata ai 250 metri, leggermente in anticipo. Tuttavia, John Degenkolb è davvero in stato di grazia e, piazzatosi alla sua ruota, lo affianca e lo supera poco prima della linea bianca.
Oltre ai due sprinter, l’altro uomo di giornata è Javier Chacón, ventisettenne andaluso che milita nella squadra locale: due vittorie in carriera (in Venezuela e Azerbaijan), ma un coraggio non da poco, che lo porta ad attaccare appena possibile. Era già stato in fuga qualche giorno fa, si è ripetuto oggi con un attacco interminabile, pazzo, in solitaria sotto la canicola della Rioja, 132 km al vento prima di essere ripreso ai -30, tra gli applausi della gente che apprezza sempre azioni di questo genere. Il resto è tutto secondo copione, con le squadre degli sprinter ad alternarsi al comando del gruppo, sino all’epilogo: ottava vittoria stagionale per il ventitreenne di Gera, podio completato dal brillante Gianni Meersman davanti ad Elia Viviani, poco fuori dai dieci Viganò e Cimolai. I velocisti italiani ci sono e sono competitivi, ma Degenkolb, al momento, sembra quasi un piccolo Cavendish; male invece altri sprinter attesi come Koldo Fernandez, Swift e Steegmans.
Domani sesta tappa da Tarazona a Jaca, in Aragona, lungo 175 km mossi con traguardo in cima ad un colle di terza categoria (3.8 km al 5.4%), preceduto da un’altra salita lunga ma a pendenze ancora più blande. Una frazione adatta a colpi di mano.
Le pagelle
Degenkolb John, 10: in una Vuelta priva di velocisti fenomenali trova la giusta dimensione per imporsi all’attenzione del grande pubblico. Gioventù, forza, rapidità, astuzia: nonostante una squadra non proprio formidabile, Degenkolb è il re delle volate di questa corsa.
Bennati Daniele, 9: una stagione in ombra, come quella della sua RadioShack. Rimasto chiuso nella prima volata, l’aretino oggi dimostra di saperci ancora fare, e se fosse partito venti metri dopo…
Chacón Javier, 8: perché i fuggitivi, specie se solitari, incarnano sempre l’animo più nobile del ciclismo. Ha coraggio, ha cuore, ha grinta e prende i meritati applausi del pubblico spagnolo.
Viviani Elia, 7: due quarti posti in altrettante volate. Probabilmente è tutta questione di esperienza, quel fattore che ti permette di battezzare la ruota giusta prima dello sprint e di uscirne fuori al momento opportuno. Comunque, il talento c’è.
Swift Ben, 5: fatica a ripetere su strada ciò che ha fatto su pista. Certo, non tutta la Sky può lavorare per lui, ma dal britannico è lecito attendersi qualcosa in più.
Steegmans Gert, 4: la Omega Pharma suda e fatica per imporre il ritmo preferito al velocista belga, che però nel momento clou toppa clamorosamente.
foto tratta da cyclingnews.com
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OA | Marco Regazzoni