“Senza la prospettiva di una pur graduale stabilizzazione dei rapporti di lavoro precari” si hanno “effetti alla lunga negativi su produttività e profittabilità“.
“rimane diffusa l’occupazione irregolare stimata dall’Istat in circa il 12 per cento del totale dell’unità di lavoro“
ed infine non risponde a verità che la diminuzione della crescita del prodotto per abitante “sia media di un Nord allineato al resto d’Europa e di un Centro-Sud in ritardo. Così non è“.
Ora sarà il caso che il governatore lo spieghi, come minimo, a Bossi, Berlusconi, Casini, Bersani, Bonanni, Sacconi e Marchionne.