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Wabi Sabi Cyber 5, Culture e subculture del Giappone contemporaneo – Body&Robot edition

Da Nippolandia
Quartiere tecnologico in Giappone

Quartiere tecnologico in Giappone

Si terrà giovedì 6 novembre a Bologna, a partire dalle ore 10:00, presso i Laboratori delle Arti, in Piazzetta Pasolini n. 1, la quinta edizione di Wabi Sabi Cyber, l’appuntamento che Nipponica, festival di cultura giapponese organizzato dall’Associazione Culturale Symballein, dedica all’esplorazione dei numerosi volti che compongono la cultura giapponese contemporanea. Una cultura che, esprimendosi in forme differenti, dalla letteratura al manga e agli anime, dal teatro alla fotografia, dal cinema ai videogame, solo per citarne alcune, ha saputo travalicare i propri confini nazionali, influenzando a livello globale tanti aspetti dell’immaginario collettivo.

Al pari delle edizioni precedenti, anche il Wabi Sabi Cyber 5 indagherà uno dei tasselli che compongono il panorama della cultura contemporanea del paese del Sol Levante. Tema dell’edizione di quest’anno sarà il corpo, inteso come luogo di pratiche tecnologiche e culturali capaci di renderlo fatto ad arte. Nel corso dell’evento si discuterà quindi di robotica, androidi, automi e bambole meccaniche, ma anche di come le influenze prodotte da ideologie e modelli sociali dominanti siano state in grado di plasmare il corpo umano.

Nel corso della giornata di studi, che vedrà la partecipazione di differenti relatori e sarà realizzata grazie alla
collaborazione tra Nipponica, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna e Università degli studi di Napoli L’Orientale, con il supporto di ISA – Istituto Studi Avanzati dell’Università di Bologna, il tema del corpo potrà essere osservato da otto diverse prospettive.

Meccanismi di umana perfezione: il corpo in scena tra karakuri ningy e bunraku. Sarà illustrato come le bambole meccaniche (karakuri ningy ) e le marionette bunraku, protagoniste della tradizione teatrale giapponese, possano essere equiparate, per efficacia e espressività, al corpo di un vero attore. A cura di Matteo Casari, docente di Teatri in Asia e Organizzazione ed economia dello spettacolo presso l’Università di Bologna, nonché ideatore di Nipponica.

Da Aphrodie A a Robot Girls Z: il ruolo delle donne robot negli anime. Le donne robot protagoniste dei film di animazione giapponese hanno spesso ricoperto ruoli assimilabili a quelli realmente attribuiti alle donne nella società nipponica, divenendo così strumento di misura del cambiamento della condizione femminile in Giappone, dagli anni ‘70 ad oggi. A cura di Gianluca Di Fratta, fondatore della rivista Manga Academica. Rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese e curatore di TecaManga, il database degli studi accademici sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese.

Corpo etnico e corpo acculturato. L’esperienza coloniale del Giappone in Micronesia. Prendendo spunto da come il popolo giapponese si confrontò con i canoni di bellezza tipici della popolazione della Micronesia, conquistata nel corso della propria espansione coloniale, si approfondiranno gli attuali canoni di bellezza della popolazione nipponica, che frequentemente cerca di mascherare, tramite chirurgia estetica e prodotti di cosmesi, i propri tratti fisici tipicamente giapponesi. A cura di Chiara Ghidini, docente di Lingua e Letteratura giapponese e di Religioni e Filosofie dell’Asia orientale all’Università degli Studi di Napoli L’Orientale.

Forme e pratiche del corpo: tra natura e artificio. Alla luce della concezione, propria della cultura tradizionale giapponese, del corpo come un flusso in costante trasformazione, sarà approfondito
come le nozioni di “naturale” o “artificiale” possano descrivere i corpi umani, differenziandoli o avvicinandoli a quelli meccanici, affrontando inoltre temi di rilevanza bioetica tra cui la gestione del confine tra vita e morte. A cura di Marcello Ghilardi, assegnista di ricerca all’Università di Padova e autore di numerosi libri tra cui Cuore e acciaio. Estetica dell’animazione giapponese, Filosofia nei manga e Arte e pensiero in Giappone.

iCub: a shared platform for research in developmental robotics. Sarà presentato iCub, il robot umanoide della dimensione di un bambino di tre anni e mezzo, alto 104 cm e pesante circa 25 kg,
progettato e sviluppato dall’IIT (Istituto Italiano di Tecnologia) e distribuito in modalità Open Source. Gli esemplari di iCub attualmente costruiti sono già oltre 25, ripartiti tra Europa, Stati Uniti, Corea del Sud e Giappone. iCub sarà presentato da Giorgio Metta, direttore dell’iCub facility department presso l’IIT, dove coordina lo sviluppo del progetto iCub.

Fisicità e comportamenti emergenti nei robot. Nel corso dell’intervento sarà affrontata la tematica del comportamento dei robot, inteso come fenomeno emergente, autonomo e imprevedibile, prodotto dall’interazione tra programma di controllo, corpo del robot e ambiente. A cura di Andrea Roli, docente presso il DISI (Dipartimento di Informatica – Scienze e Ingegneria) dell’Università di Bologna, specializzato nell’applicazione dei modelli di sistemi biologici nell’intelligenza artificiale e robotica.

Mocking Age: corpi reali e immagini di corpi in My Grandmothers di Miwa Yanagi. Saranno illustrati i modi con cui nella cultura giapponese contemporanea l’invecchiamento del corpo sia reinterpretato come punto di partenza per sovvertire le dominanti categorie identitarie e di genere. L’attenzione sarà focalizzata sulle opere di Miwa Yanagi, che si caratterizzano per sfidare, attraverso strategie quali l’identity-play, ogni aspettativa in tema di sé, gender e età. A cura di Paola Scrolavezza, docente di Letteratura Giapponese presso l’Università di Bologna e curatrice di NipPop.

Il Teatro degli androidi: la scena sperimentale di Oriza Hirata. Approfondimento sulle opere di Oriza Hirata, regista che per primo, attraverso il progetto Android-Human Theater ha introdotto gli androidi in un contesto inedito come quello teatrale. A cura di Cinzia Toscano, dottoranda di ricerca presso il Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna, dove sta conducendo una ricerca sulle sperimentazioni teatrali di Oriza Hirata e sull’uso teatrale degli androidi. La partecipazione al Wabi Sabi Cyber 5 – Body&Robot edition è aperta al pubblico e completamente gratuita.

Wabi Sabi Cyber 5 è realizzato in collaborazione tra Nipponica, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna e Università degli studi di Napoli L’Orientale con il supporto di ISA – Istituto Studi Avanzati dell’Università di Bologna. Nipponica 2014 è ideato e organizzato dall’Associazione Culturale Symballein, con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Italiana, del Consolato Generale del Giappone a Milano, della Regione Emilia-Romagna, dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna e del Comune di Bologna.


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