Waiting on 'Clockwork Princess' Special Blogtour - Tappa #4

Creato il 20 luglio 2013 da Valentina Seminara @imatimehunter

Buongiorno, lettori!
So che attendevate quest post -beh, col protagonista che ha, per forza!-, perciò facciamo solo un breve riepilogo per chi non sa assolutamente di cosa stiamo parlando. Molti di voi attendono con ansia il 23 Luglio, data in cui le librerie verranno prese d'assalto per l'uscita, firmata Cassandra Clare, di Shadowhunters. Le Origini - La Principessa, l'ahimè ultimo volume della trilogia The Infernal Devices. Non aspettatevi nulla di semplice, è di zia Cassie che stiamo parlando.
Questo, invece, è lo Speciale Blogtour indetto da Denise del blog Reading is Believing, un'iniziativa che aiuterà tutti i fan di questa serie a ripercorrere i primi due capitoli di TID, così da prepararci all'uscita de La Principessa. Ricordate il post d'introduzione? Qui potrete trovare tutte le informazioni necessarie, oltre ai link delle scorse tappe. Per dubbi o problemi, non esitate a contattare me o le altre organizzatrici.
E oggi, finalmente, tocca a me. Ah, non vedevo l'ora! Probabilmente non sarò l'unica, ma ho ripreso con infinita nostalgia ed entusiasmo L'Angelo e Il Principe (anche grazie ai bellissimi post scritti nelle tappe precedenti da Alessia e Sonia qui linkati), nell'attesa straziante di stringere fra le mani La Principessa. Avete visto la copertina del libro, vero? Dopo Will e Jem, anche Tessa ha finalmente ricevuto il suo spazio-immagine sull'ultimo libro, nonché in questo blogtour, nel post che Elena ha scritto su di lei. D'accordo, la smetto di essere ripetitiva e perdere tempo, arriviamo al dunque.
William Herondale, serio Cacciatore dall'aspetto dannato.
Il demone esplose in una pioggia di fluido e viscere.
William Herondele ritrasse il pugnale che stringeva in mano, ma era troppo tardi. L’acido viscoso del sangue demoniaco aveva già cominciato a corrodere la lama scintillante. Will imprecò e gettò via l’arma, che finì in una pozzanghera sudicia e bruciò senza fiamma, come un fiammifero appena spento. Quanto al demone, naturalmente, era svanito… rispedito in qualsiasi mondo infernale dal quale fosse venuto, non senza essersi lasciato alle spalle un gran scompiglio. ─ Jem! ─ gridò Will, girandosi.─ Dove sei? Hai visto? L’ho ucciso con un solo colpo! Niente male, eh?
Ma il grido di Will non ebbe risposta. Fino a pochi istanti prima il suo compagno di caccia era dietro di lui nella tortuosa strada bagnata e gli guardava le spalle, Will ne era certo, ma adesso si ritrovò solo tra le ombre. Aggrottò la fronte, seccato: mettersi in mostra era molto meno divertente se Jem non era lì a guardare.
La prima volta che sentii parlare di William Herondale, sapevo già che mi avrebbe dato del filo da torcere. Cognome a parte, viene dalla stessa creatrice di Jace, Magnus, Alec e gli altri. Chiaro?
Ho un debole per le storie in costume, specie se ambientate nella Londra vittoriana che ha dalla sua parte stradine buie e tanta nebbia per nascondere i suoi segreti. Piuttosto intrigante, esattamente ciò che Will è stato fin dall'inizio ai miei occhi.
Will è, ovviamente, uno Shadowhunters: coraggioso, affascinante, abile. Ma proprio perché è di lui che stiamo parlando, ciò che potrebbe essere coraggio diventa avventatezza, il suo fascino l'arroganza che brilla -con una certa costanza, aggiungerei- nel suo sguardo, la sua rinomata abilità un vanto che lo fa apparire insopportabile. Il suo modo di approcciarsi agli altri è contraddistinto da una tranquillità tanto fasulla quanto autentica, con quel suo modo di deridere e incassare gli insulti replicando a sua volta con divertimento, come se fosse insofferente a qualunque cosa, come se tutto fosse uno scherzo per lui.
Un pavone, fiero e a testa alta, con le piume sempre in mostra e una lieve inclinazione verso qualunque cosa possa portare ad una fine non esattamente gloriosa. Stupida, piuttosto, a detta di chi gli sta intorno.
Massì, tanto è di un Herondale che stiamo parlando, e non possiamo farci molto; buon sangue non mente! E a proposito di buon sangue, o del fascino sopra citato, niente potrebbe farci dimenticare il volto di William, dico bene?
Capelli neri arruffati e occhi come vetro azzurro. Zigomi eleganti, una bocca piena e lunghe ciglia folte. Perfino la curva del collo era perfetta. Aveva l'aspetto di tutti gli eroi romanzeschi che Tessa avesse mai immaginato.
- Quanto a Will, è piuttosto bello, ma si comporta quasi sempre come un pazzo; è come se fosse stato allevato dai selvaggi. Non ha rispetto per niente e per nessuno, non ha idea di come debba comportarsi un gentiluomo. 
Certo che dico bene. Cose così non si dimenticano, e si sognano notte dopo notte, diventando un'ossessione. Non sto parlando solo di me, perciò non siate timide, alzate la mano! Quante fra voi si sono infatuate di questo borioso, arrogante, ma serio Cacciatore all'aspetto dannato di nome William Herondale?
Abitudini di dubbia natura o talenti?
William, nonostante per il carattere potremmo dubitarne, è un vero cavaliere. Non esattamente galante, tranne quando la maschera viene via, né apparentemente altruista, ma morirebbe per le persone che ama, è l'eroe romanzesco per eccellenza, cui spesso allude anche Tessa -ma per noi, mica per lei *sospiro trasognato*. Presenta una marcata tendenza nel voler salvare le donzelle in pericolo, eccetto quando queste vengono minacciate dalle anatre: a quel punto, è lui a rifugiarsi dietro di loro.
- Come fate a non capire? - Will indicò i libri. - Eppure leggete romanzi. Ovviamente io sono qui per salvarvi. Non sembro forse Sir Galahad? - Alzò le braccia con aria drammatica. - La mia forza è la forza di dieci, perché il mio cuore è puro...
Se lo dice lui, noi gli crediamo sulla parola!
Inoltre, per quanto ne sappiamo, Will ha l'abitudine di ricevere in camera grossi barili d'acqua santa. Non lo diresti un prete o un religioso affermato, più a croce che ad occhio, però il pavimento allagato e l'aria emaciata del viso sono la prova di un'abitudine di dubbia natura. Evidentemente la condizione di Shadowhunters non lo soddisfa appieno, così tenta di far esasperare i colleghi confondendosi fra i vampiri e mordendoli, nel disperato tentativo di diventare uno di loro.
Ancora, risponde sempre a delle domande con un'altra domanda. O forse questo, più che un'abitudine, rientra tra i suoi talenti? E' sfuggente, con quell'aria perennemente divertita che ti fa venire voglia di sbatterlo sul muro, o peggio, di cadere ai suoi piedi con un'espressione mista tra desiderio e totale devozione. Tutto questo, solo guardandoti. Insomma, è pericoloso. Non fissatelo negli occhi; meglio darsi in pasto ad un basilisco.
Ha sempre una citazione per qualunque cosa, il che significa che, nonostante lo neghi, la sua mente riesce a concentrarsi su qualcosa che non sia sempre uccidiamo i demoni e sono bellissimo, ammiratemi. Il che a sua volta, contribuisce al suo voler presentare solo un certo Will agli occhi degli altri, dove la compostezza fa semplicemente da deliziosa facciata a qualcos'altro.
Tessa guardò il ragazzo. Aveva quell'espressione che trovava così strana e irresistibile... quel divertimento che non sembrava andare oltre la superficie dei suoi lineamenti, quasi che trovasse ogni cosa al mondo infinitamente buffa e infinitamente tragica al tempo stesso. La ragazza si domandò cosa lo rendesse così, come mai fosse giunto a trovare l'oscurità divertente, dato che era una qualità che non sembrava condividere con nessuno degli altri Cacciatori che lei aveva incontrato, seppur brevemente.
Potrà sempre esserci il cattivo della situazione, ma nessuno sa farsi odiare meglio di William Herondale. Potremmo elencare una serie di nemici con vari livelli di pericolosità, volendo escludere i normali risiedenti all'Istituto, Tess, per ovvi o meno motivi, e Jem, che ha la pazienza di un santo.
Le anatre, prime fra tutti.
- Ricordi quando hai provato a convincermi a dare da mangiare un pasticcio di volatili ai germani reali del parco per vedere se riuscivi ad allevare una razza di anatre cannibali?
- E loro l'hanno mangiato - rammentò Will. - Piccole bestie assetate di sangue. Mai fidarsi di un' anatra.
E, non meno divertenti, i Lightwood, il dolce Gabriel in particolare.
La faccia di Gabriel si oscurò. - C'è qualcosa che non sia uno scherzo per te?
- Nulla che mi venga in mente.- Sai, c'è stato un tempo in cui pensavo che avremmo potuto essere amici - disse Gabriel.- C'è stato un tempo in cui pensavo di essere un furetto - replicò Will. - Ma, a quanto pare, era dovuto allo stordimento dell'oppio. Sapevi che aveva questo effetto? Io no.

Sono cose a cui non c'è rimedio, parti di lui che però rendono il suo personaggio così complesso e amato, difficile da ignorare o dimenticare, non che noi lo vorremmo diverso. E' uno dei personaggi migliori creati dalla Clare, il suo essere pieno di difetti, ma anche e comunque di pregi, lo rendono perfetto in un modo alquanto particolare, diverso dal solito badboy in giro nei romanzi... tranne per il fatto che, cito testualmente, nessuno sa prendere Will.
- Guardalo. Il viso di un angelo cattivo e gli occhi come il cielo notturno all'Inferno. È molto bello, e ai vampiri questo piace. Non posso dire che non piaccia anche a me. - Magnus sorrise. - Capelli neri e occhi azzurri sono la mia combinazione prefetta.
L'altro lato
Will ha tante qualità: che le usi in modo superfluo, negativo alle volte, è innegabile. Però è molto più di un essere villano e insopportabile, dannato dalle anatre e privo di alcuna sensibilità. La cosa emerge molto più nel secondo che nel primo, ma ne L'Angelo il suo continuo essere inquieto e i suoi disperati tentativi di apparire qualcuno che, ne Il Principe, si rivela per l'appunto non essere vero fino in fondo, hanno un fascino più marcato, lasciano una sorta di sofferenza e incapacità di comprenderlo, come se fosse un puzzle intricato e irrisolvibile, che me l'hanno fatto piacere subito.Scoprire ciò che c'era dietro tutto questo non è stato uno shock come immaginavo, piuttosto sorprendente in quel modo che solo la Clare riesce a ricreare. Dopo svariati suoi romanzi, ho imparato ad aspettarmi il peggio, sapete?Da qui la profonda e derisa nobiltà d'animo che Will voleva far credere di non possedere. Ci si può innamorare di qualcuno di cui si è già completamente infatuati? I suoi sono pensieri disperati, che non osano sperare ma non possono impedirsi di farlo comunque; maledice e incolpa se stesso, disgustato dalla sua bravura nel ferire chi invece potrebbe amarlo, amarezza e infelicità dipinte nello sguardo allegro con cui si atteggia in pubblico.E' qualcosa di oscuro e silenzioso che dentro di lui urla il proprio rimorso, la paura e i sensi di colpa che indubbiamente lo accompagnano da quand'era ancora un bambino. Ma quelli sono stati la forza e il coraggio che l'hanno spinto ad allontanarsi, e ad allontanare il mondo da sé, con un sorriso e lo sguardo scaltro, ma perso.
C'era qualcosa di cupo in lui, qualcosa di segreto e strano da cui era difficile sentirsi attratti. Era come se non mostrasse nulla di autentico al mondo. Ma in quel momento, sotto i neri capelli gocciolanti, il ragazzo era bianco come una pergamena e stringeva forte le mani, che gli tremavano. Sembrava straziato da una terribile agitazione interiore.
Tessa
Poi William conosce Tessa, se ne innamora, ma è da una vita che allontana le persone temendo che queste gli si affezionino, perciò deriderla e insultarla sono ottimi modi per fare lo stesso con lei. Si sa che l'amore, purtroppo per lui, se ne frega delle intenzioni delle sue vittime e giochi come preferisce.
A quel punto, non sembra esserci altro che lei, e il suo nome.
Theresa, Tessa, Tess.
Innamorarsi fa parte di un processo lento, ma mutevole per ogni individuo.
Così, nonostante Will sia... beh, Will, anche per lui certe fasi rimangono valide.
E dunque, si parte dalla confusione, detta anche fase della 'prima attrazione', quel momento in cui non capisce cosa gli prende ma riconosce una sorta di affinità bizzarra con Tessa.
La stava guardando con una strana fissità, i suoi occhi erano dello stesso blu scuro della rilegatura di velluto del libro che Tessa teneva in mano. Il suo sguardo le percorse il viso, le scivolò lungo il collo e la vita prima di risalire al viso e indugiare sulle labbra. Poi, segue l'ostinazione, anche conosciuta come fase di sicurezza sfrontata e fittizia, cui gli uomini si aggrappano fortemente per non ammettere -principalmente alla loro mente- di provare qualcosa che si avvicini all'affetto, o anche solo al riconoscimento di una persona cara diversa da loro stessi.
Si giunge dunque alla tentazione, anche ribattezzata come fase dello scontro dietro l'angolo. Entrambi i nomi sono importanti: indicano la casualità degli incontri proprio quando si spera di non doverci avere nulla a che fare, ma segretamente si desidera il contrario, oltre alla mancanza di controllo delle proprie azioni giusto nel momento in cui ti ritrovi quella persona vicino.
Allacciando le proprie dita alle sue, Will le prese la mano e se la premette contro la guancia. La ragazza fu sorpresa del calore febbricitante della sua pelle. - Tess... - disse Will, con voce roca e sommessa per il desiderio.
Si arriva così al riconoscimento, o fase dell'agognata rassegnazione, in cui Will si abbandona finalmente alla certezza che i suoi sentimenti siano reali e travolgenti e che non possa più contrastarne la veridicità.
Alzò lo sguardo su di lui, con un sorriso. 
Il sorriso spezzò quanto rimaneva della resistenza di Will... la mandò in frantumi. Quando aveva pensato che fosse morta, aveva lasciato crollare le sue barriere, e ormai non c'era tempo per ricostruirle. Indifeso, l'attirò a sé. Per un istante Tessa si strinse forte a lui, calda e viva tra le sue braccia. I suoi capelli gli sfiorarono la guancia. Il mondo aveva ripreso colore; Will poteva di nuovo respirare, e per il momento respirò lei... sapeva di sale, sangue, lacrime... di Tessa.
Ultima, forse la peggiore, la resistenza, e avendo ribattezzato in altro modo tutte le altre, anche questa ha una nomina alternativa: fase dei disperati tentativi d'ignorare la di colei presenza. Dubito ci sia bisogno di spiegazioni, con una simile didascalia.
Un po' d'ironia, giusto per sdrammatizzare.
E dunque, cosa può essere mai, una ragazza, per il pazzo dongiovanni William Herondale? Magari una ragazza nulla di così rilevante. Ma Tessa... smuove qualcosa talmente in profondità che, dopo anni di silenzio, Will fa tutto ciò che può per annullare la natura della maledizione che l'ha colpito. Lei è paura di perdere tutto, speranza di riuscire a svincolarsi da quel peso opprimente, desiderio ardente e quella felicità che coglie di sorpresa. E' amore, e finché Will poteva negarlo al proprio cuore aveva ancora una possibilità. O forse non l'ha mai avuta.
E adesso che lei sta per sposarsi...
Credo di aver finito, già.
Per l'Angelo, mi è piaciuto un mondo scrivere di lui! C'è una piccola probabilità che io abbia esagerato... ma stiamo parlando di Will. Non sono riuscita a contenermi!
Vi ricordo che la tappa di domani sarà sul blog di Lara, che vi parlerà di Jem!Non mancate! Aspetto i vostri commenti!

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