WALL STREET - IL DENARO NON DORME MAI (USA, 2010) di Oliver Stone

Creato il 30 ottobre 2010 da Kelvin
Nel 'nuovo' Wall Street in realtà tutto sa di vecchio. E' vecchio il protagonista, Gordon Gekko, ex-mastino di borsa ormai espulso dal sistema. Sono vecchi i suoi nemici, che sembrano caricature della più caricaturistica rappresentazione dell'avidità e del potere. E' vecchio, soprattutto, il modo di fare cinema di Oliver Stone, una volta regista 'duro e puro', scomodo, politicamente scorretto, ma ormai (dispiace dirlo) definitivamente bollito: e questo film ne certifica brutalmente il suo pre-pensionamento. Il primo film, quello del 1987, non era certamente un capolavoro ma almeno un merito ce l'aveva: fotografare coraggiosamente il rampantismo e il cinismo dell'epoca, demolendo l'utopia (o quello che ne restava) del Sogno Americano. Stone invece, in questo stanco remake, cerca di ampliare il respiro e imbastire un pamphlet sulla crisi economica, sullo strapotere delle banche, sulle disparità sociali e le loro conseguenze. Il problema è che tutto resta in superficie, generalizzando e banalizzando ogni cosa, trasformando la pellicola in un insulso e retorico polpettone familiar-dinastico, per giunta intriso di uno stucchevole buonismo.
Due ore e passa di noia totale, infarcite di lussuose location, bei vestiti, party altolocati e personaggi tagliati con l'accetta, condite da una colonna sonora debordante e inutilmente pomposa. Michael Douglas non è migliorato rispetto a ventitrè anni fa, e se allora raccattò con la sua interpretazione uno degli Oscar più immeritati della storia, stavolta si può solo provare compassione per lui e per il suo difficile presente: la sua faccia stanca, emaciata e sofferente fa purtroppo da triste parallelo con quello che gli sta accadendo nel mondo reale, e di questo ovviamente gli facciamo i migliori auguri. Meglio invece gli altri due giovani protagonisti, pur senza strafare: Shia LeBeouf se la cava nel ruolo del giovane broker rampante e disilluso, mentre Carey Mulligan fa intravedere sprazzi di buona scuola (ma se volete apprezzarla in tutta la sua bravura guardatela in An education). Ma è davvero troppo poco per un film che era già 'fuori tempo massimo' ancora prima di uscire, e dove tutto gira su se stesso.Nè interessante nè brutto, comunque. Semplicemente inutile.VOTO: * *

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