Ho scoperto questo libro per caso. Era nella mia libreria casalinga, chissà da quanto tempo, e un giorno mi è spuntato davanti ( perchè in fondo spesso è questo quel che fanno i libri, vero? Presentarsi a te al momento opportuno). Si chiama " Nel West e altri viaggi", e raccoglie appunti di viaggio presi da Walt Whitman tra il 1862 ed il 1881.
nomadimoderni viaggigiovani
"Affastellati alla rinfusa e legati insieme con un grosso spago ci sono stralci di diario e successivi appunti di viaggio sul West e sul Canada, materiali così diversi, pieni di salti e lacune... E forse finirò per pubblicare il libro più immediato, spontaneo e frammentario che sia mai stato stampato".
E di fatto di questo si tratta: di una collezione di appunti brevi, veloci, a volte istantanee, a tratti affreschi poetici, a volte fin troppo didascalici. Non solo nel West, che pure è la parte più ampia del libro. Whitman viaggiò, prevalentemente in treno e spesso proprio esaltandone la potenza e la modernità, dalla valle del Mississippi al Canada, senza tralasciare le grandi città d'America: Denver, St.Louis, Philadelphia, Boston, e New York naturalmente.
"Nei tre quattro mesi seguenti ho intrapreso un bel viaggio nel West, arrivando fino a Denver, Colorado, e partendo da lì per visitare le Rocky Mountains quel tanto che è bastato per farmi un'idea di quei luoghi. Sono partito dalla stazione di Philadelphia una sera di metà settembre, dopo le nove, e ho viaggiato in un confortevole vagone-letto. Nessun ricordo delle due-trecento miglia attraverso la Pennsylvania. Il mattino seguente, colazione a Pittsburg".
Chissà che impressioni avremmo noi, oggi, nomadi moderni, a ripercorrere con questo libro in mano le strade calcate da Whitman e dal suo inguaribile ottimismo nei confronti della sua America. Perchè è soprattutto questo che traspare, pagina dopo pagina: il sogno americano che prende forma, spesso con esaltazioni ingenue ed eccessive figlie dei tempi di Whitman, e previsioni che oggi hanno corretto la rotta.
Il tipico paesaggio americano"A vederla ora, sembra ancora una terra selvaggia e improduttiva, ma gli esperti sostengono che, non appena sarà adeguatamente irrigata, vi crescerà presto tanto grano da poter sfamare il mondo intero".
Com'erano gli Stati Uniti allora? Epoca di guerre e cambiamenti, del sogno americano che prendeva forma, di praterie e cowboy e di metropoli già moderne. Withman descrive tutto questo con una costante: la fiducia nel progresso, l'ode alla civiltà americana. Se state pensando ad un viaggio negli Stati Uniti e siete curiosi di farlo anche nel tempo, date un'occhiata a queste pagine. Lo potete fare ad esempio con un viaggio negli Stati Uniti tra quelli proposti da ,un tour operator di cui vi ho parlato anche in altre occasioni, che agli Usa dedica tour in piccoli gruppi, due dei quali dedicati proprio al mitico Far West. Con tappe che ripercorrono un po' dei luoghi che ho ritrovato in questi appunti di viaggio di Walt Whitman. Che non hanno un fil rouge nè un senso narrativo, ma io mi immagino di portarli in borsa e di aprirli al momento opportuno, quando magari si sta attraversando proprio uno dei luoghi raccontati dal poeta, farsi trasportare un po' indietro nel tempo e guardare cosa si ha intorno. La scena di oggi e la fotografia di ieri.
Ma non solo il selvaggio West. Se siete stati ad esempio a New York, o state per andarci, provate a sfogliare le pagine che Whitman dedica alla "sua" città, la "umana, eroica New York" (anche qui, non senza una buona dose di patriottico orgoglio), già allora " un qualcosa di vorticoso, rigurgitante e fluido come le acque che lo circondano ".
New York... era già New York
"Forse, in questi bei pomeriggi di maggio, non c'è quartiere di questa città che offra un più brillante, animato, affollato spettacolo di gente dei due che ho intenzione di descrivervi sulla base delle mie osservazioni personali. Primo: quella zona che comprende la Quattordicesima, Union Square e dintorni, e si estende poi in senso opposto, seguendo Broadway per circa mezzo miglio".