Nel luglio del 1935 il bel mondo affolla il Barberini per la serata di gala in onore del “geniale creatore di Topolino”; nelle immagini Luce i personaggi di Disney affollano i carri del carnevale dei piccoli, uno per tutti il beniamino Micky Mouse che apre la sfilata a Viareggio nel servizio del 1937. Ne approfittiamo per una breve deviazione: lo star system cui appartiene Disney attrae anche il fascismo e nel 1937 Vittorio Mussolini è a Hollywood, sul set di Our gangs, una serie di cortometraggi di successo prodotti da Hal Roach, il produttore di Stanlio e Ollio. Lo vediamo parlare in inglese, sul set, con i piccoli protagonisti della serie (anche un nero!). Una curiosità: anche la Gaumont British Newsreel girò un servizio assegnando al piccolo cast l’iniziativa (“Our Gang” interview V. Mussolini). Nel 1938 un decreto impone la sparizione delle storie straniere dai periodici per ragazzi (si legga l’Evening Post, un quotidiano neozelandese) ad eccezione di… Micky Mouse e dei racconti di Mr. Walt Disney. L’autore dell’articolo ironizza sulla fascistizzazione dei fumetti e preconizza cambiamenti anche per Pinocchio: vestirà la divisa di Balilla e avrà il naso accorciato per non suggerire la degenerazione della razza. Fortunatamente Pinocchio non perderà casacca, cappello, o un centimetro di naso: lo vediamo venerato dai bambini in un servizio del Centro Didattico Nazionale girato nel 1942.
C’è la guerra e l’animazione si schiera: Luigi Liberio Pensuti, animatore italiano, è ingaggiato dalla Incom per un cortometraggio contro Churchill (“Il dottor Churkill”). Nel dopoguerra una rassegna sulla letteratura per l’infanzia vede il mondo di Disney affiancato dalle produzioni del realismo socialista; in un servizio successivo (cosa leggono i nostri ragazzi) i fumetti diventano una “fabbrica di torbidi sogni”. 1951: il creatore di “Topolino” è, come un uomo comune, a Venezia con la famiglia, per i suoi 50 anni. Dieci anni dopo Disney visita la Fiat, il pubblico non è più il bel mondo del Barberini ma centinaia di operaie in attesa di un autografo. Nel 1962 è nonno Ike, l’ex presidente americano Eisenhower, a divertirsi in un’altra creazione di successo di Disney: il parco magico di Disneyland (“Vecchio e nuovo”). Animazione: la Incom si riscatta dal passato fascista e, in occasione delle celebrazioni per il centenario dell’Unità d’Italia, produce un gran bel lungometraggio con disegni animati: è La lunga calza verde, “liberamente ispirato” da un soggetto di Cesare Zavattini e realizzato da Roberto Gavioli, uno dei padri di Carosello. Il “cartoon” risorgimentale verrà premiato dal ministro Folchi (Incontri con l’Africa) e quasi 50 anni dopo riapparirà nel film di Gianfranco Pannone Ma che storia…, prodotto da Cinecittà Luce. Chiudiamo questa breve rassegna con un omaggio al potere immaginifico delle creature di Walter Elias Disney: la celebre sequenza del film di Preston Sturges Sullivan’s Travels, in cui la sofferenza dei reietti, i detenuti, è finalmente placata dalla proiezione degli eroi di cartone.Inauguriamo con una selezione su Walt Disney il primo percorso tra i materiali dell’Archivio Luce pubblicati su You Tube. Ogni due settimane vi proporremo, partendo da ricorrenze e cronache di attualità, veloci ed insoliti itinerari nelle immagini d’archivio
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L’immagine, Arrivo a Roma del creatore dei cartoni animati Disney, 19.07.1935, per gentile concessione dell’Archivio Luce. Con Walt Disney la moglie Lillian Bounds; a riceverlo Luigi Freddi, dal ’34 Direttore Generale per la Cinematografia