Walter Sickert: A Conversation, un inedito di Virginia Woolf

Creato il 19 ottobre 2012 da Alessandraz @RedazioneDiario
Pubblicato da Redazione Cari lettori,
oggi vi presentiamo un saggio inedito in Italia scritto da Virginia Woolf e pubblicato da Damocle Edizioni. Una perla per gli amanti della scrittrice inglese e un'interessante lettura per tutti coloro che amano l'arte nelle sue molteplici forme. Titolo: Walter Sickert: A Conversation Autore: Virginia Woolf
Editore: Damocle edizioni Anno di pubblicazione: 2012 Pagine: 79 Prezzo: 12,00 Euro Introduzione:Il presente saggio di Virginia Woolf, pubblicato e tradotto per la prima volta in Italia, ci propone una delle maggiori scrittrici sperimentali del Novecento nella versione insolita di critico e saggista. La pittura e la musica diventano in Walter Sickert: A Conversation, spartito, quadro e racconto a parole. Walter Richard Sickert (1860-1942), pittore inglese tra i più apprezzati e discussi del periodo, fu una figura enigmatica e complessa nel panorama artistico. Indagando le ragioni del successo di Sickert e cercando una definizione del suo stile, Virginia Woolf estrapola i personaggi dai quadri, per leggerne, sulla pelle, una narrazione del vissuto, mentre intere città e paesaggi diventano luoghi animati o maschere della società. In copertina "Imaginary Portrait of Virginia Woolf" di Lawrence Ferlinghetti.
RECENSIONE
“Col trascorrere del tempo il discorso cambiò di nuovo, poiché la conversazione ha un modo tutto suo di variare, per ritornare dove era cominciata — vale a dire al colore; discutendo su come persone diverse vedano il colore in modo diverso; di come i pittori prediligano nell’uso, legarsi ai colori del posto in cui sono nati, il blu del sud o il grigio del nord; di come il colore si infiamma, non associato a un qualsiasi oggetto, negli occhi dei bambini; di quanto siano ciechi i politici e gli uomini d’affari, perché i giorni passati nel chiuso di un ufficio ne hanno atrofizzato la vista”
Walter Sickert: A Conversation, Damocle edizioni 2012, versione bilingue con introduzione e traduzione a cura di Vittoria Scicchitano, è un saggio, in Italia inedito, di Virginia Woolf. Una chicca per gli appassionati della Woolf, questo libro in grazioso formato tascabile stampato su carta spessa color avorio, piacevole al tatto, è un viaggio, un esercizio di gusto ed estetica applicati all’arte e alla scrittura che la grande scrittrice inglese si diverte a compilare con spirito e ingegno vivaci, lasciando nel mentre il lettore a proprio agio nell’attraversare le varie parti di un ampio discorso a più livelli.

Insieme ad altri convitati, durante una cena immaginaria in una fredda serata di dicembre, la Woolf conversa indagando la presenza e la contaminazione della letteratura nell’arte, dell’arte nella letteratura. La pittura di Walter Richard Sickert (1860-1942) è il punto di partenza per l’esplorazione bi-direzionale woolfiana. I dipinti di Sickert, artista inglese molto apprezzato e discusso del periodo, si trasfigurano in racconti e biografie così come narrazioni e poesie di autori del tempo emergono in una luce pittorica, dove il colore diventa tema e nota principale degli scritti. Estrapolando le figure pittoriche ritratte da Sickert, anche le loro vite fuoriescono romanzate, raccontate nel loro vissuto, mentre elementi paesaggistici e luoghi si animano mostrando il loro carattere e i loro chiaro-scuri. 

Il breve saggio diventa così una dettagliata osservazione dell’opera di Sickert e del suo successo, delle sue innumerevoli correlazioni con la letteratura, poggiandosi su un principio di non-disgregazione di arte e scrittura, intesa come processo d’aderenza completa dei legami che ne coordinano le diverse funzioni. E avvalendosi di rimandi a vari importanti nomi fra cui Shelley, Blake, (“non è uno Shelley o un Blake” – “La sua pittura ha una qualità tangibile, non è fatta d’aria e polvere di stelle, bensì di olio e terra” ) Wordsworth, Cowper e Turgenev (“E di sicuro Sickert compone il quadro accuratamente come Turgenev, che talvolta mi ricorda, descrive una scena; fino cioè a ritrarre le castagne sulle sedie e l’attizzatoio nel focolare”).

Seated Nude -Walter Sickert

Ma Sickert, definito qui come “il romanziere della middle class” e poeta paragonabile “ai poeti che frequentano taverne e spiagge dove i pescatori sono intenti a far ruzzolare la presa del loro gancio d’argento in ceste più deboli”, protagonista e comparsa di sé stesso, conduce la conversazione fin oltre il suono delle parole e il loro colore, fin oltre le parole delle immagini raccontate, verso una terra di silenzio in cui gli astanti si trovano come perduti e senza più potere d’azione intellettuale. Le divagazioni, le strade, le associazioni d’idee, i percorsi affrontati infine convergono e Sickert diventa, in accordo generale, un imperfetto prodotto della sua stessa arte, incasellabile materia interiorizzata della sua propensione alla lettura del reale. 

Il testo bilingue, nella buona traduzione di Vittoria Scicchitano, è fornito di note esplicative utili al lettore per la chiarezza dei molti riferimenti artistici e letterari, la copertina è illustrata da Lawrence Ferlinghetti. Chi ama Virginia Woolf non può rinunciare ad avere questo saggio sugli scaffali della propria libreria, un tassello importante in più per comprendere una fra le più straordinarie voci del Novecento, sempre in bilico fra lo sperimentale e la tradizione, alla ricerca della modernità e di una più ampia comprensione del mondo attraverso pensiero e scrittura in(formali) in continua evoluzione.

(Articolo di Federica Galetto) L'AUTRICE:  Virginia Stephen Woolf nacque a Londra nel gennaio 1882 da una delle grandi famiglie intellettuali dell’Inghilterra vittoriana. Fu a capo del gruppo di Bloomsbury, una cerchia culturale progressista che prendeva il nome dal quartiere londinese. Con il marito, fondò nel 1917 la casa editrice Hogarth Press. Divenuta presto uno dei nomi più rilevanti della narrativa inglese del primo Novecento, morì suicida nel 1941.


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