Magazine Arte

WALTER VALENTINI Galleria Marini: di Luca Pietro Nicoletti – MILANO ARTE EXPO MOSTRE 2013

Creato il 26 maggio 2013 da Milanoartexpo @MilanoArteExpo
Walter Valentini - LA PORTA DELLA LUCE 3, 2012, tecnica mista su gesso, 50x50 cm

Walter Valentini – LA PORTA DELLA LUCE 3, 2012, tecnica mista su gesso, 50×50 cm

WALTER VALENTINI: OPERE 1972-2013 Galleria Marini di Milano (MAPPA), di Luca Pietro Nicoletti - Il 9 maggio 2013 la Galleria Marini ha inaugurato la mostra dedicata al pittore Walter Valentini. L’esposizione prosegue fino al 29 GIUGNO 2013. Archetipo, cosmo e geometria sono termini ricorrenti nel vocabolario della critica che si è cimentata con l’opera di Walter Valentini. In questi termini, in effetti, si riassume la complessità contenutistica e formale dell’artista marchigiano e quell’aura di sospensione, quella sua «poetica di una solitudine vasta, rigorosa, creativa». Si è espresso così Stefano Crespi, presentando la mostra personale dell’artista presso la Galleria Marini di Milano. Una mostra, questa, che mette in evidenza il carattere raffinato, quasi da antica oreficeria, della ricerca di Valentini, che dalle più sontuose asperità della materia conduce, come scrive sempre Crespi, a «un’apertura in un cielo senza fine e nel qui dell’esistenza, nelle misure, nella stanza del tempo». Non a caso, infatti, Walter Valentini è stato, come spesso accade di fronte all’astrazione lirica, un artista amato dai poeti, e una particolare affinità lo ha legato, grazie a quella preziosa alchimia che può provocare il libro d’artista, alla poesia di Mario Luzi e, andando a ritroso, a Giacomo Leopardi. > 

Non è semplice, in effetti, trovare una definizione per la poesia, anche quando questa si traduce nei termini delle arti visive; così come non è stato semplice, per la critica, chiarire in forma verbale quell’unione di aspirazione verso l’assoluto e dimensione razionale della geometria, che conduce, come ha efficacemente affermato Luciano Caramel nel 1986, «ad un comporre nel contempo rigoroso ed incantato». Il densissimo saggio di Caramel, pubblicato in una curiosa edizione italo-svedese (Walter Valentini, Italica, Roma-Stoccolma 1986), cadeva in un momento di definizione delle modalità del lavoro di Valentini, tanto da poter mettere a fuoco quelle coordinate utili a comprendere l’opera odierna, che forse trova una rapida definizione nell’affacciarsi, in una presa di coscienza di una pittura prettamente mentale, di un «richiamo a risolvere all’interno, nei suoi processi, nei suoi materiali, l’operazione pittorica, con concretezza fattuale se non, ancora, con vera e propria coscienza autoriflessiva».

Questo, però, era l’approdo di un lungo percorso intrapreso nell’austero dominio delle ortogonali, in cui presto faranno la loro comparsa le linee oblique (talvolta come indicatori spaziali, ma non sempre) e dove più tardi farà il suo ingresso la linea curva: solo dalla fine degli anni Settanta, si può dire, Valentini poterà quella costante «consequenzialità dei nessi geometrici» a un insistito ricorso alla sezione aurea.

Walter Valentini - NASCITA, 1998, tecnica mista su tavola, 88x60 cm

Walter Valentini – NASCITA, 1998, tecnica mista su tavola, 88×60 cm

 

Aveva messo a fuoco con la consueta lucidità questo passaggio Alberto Veca, che nel 1975 osservava l’alternarsi, nel lavoro di Walter Valentini, di «un momento certo, definito in quanto accertato geometricamente» e una negazione di questa stessa certezza; un’alternanza, insomma, di punti di massima leggibilità e di altri invece percettivamente incerti, dove la costruzione della figura rimaneva bloccata in un suo divenire di fasi intermedie, o come inghiottita dall’oscurità di fondo. Due anni più tardi, presentandolo alla Galleria Vinciana di Milano (novembre 1977), Veca sottolineava la dimensione “discorsiva” di un’immagine capace di parlare di se stesa «utilizzando i propri strumenti» e raggiungendo una dimensione progettuale di “scrittura” visuale.

È in questa fase, probabilmente, che si deve riflettere sul nesso, suggerito sempre da Caramel, con la pittura analitica e la sua riflessione sul linguaggio nei propri termini di specificità visuale fine a sé stessa e alle sue strutture lessicali e processuali di base.

Da quella arcaica dimensione progettuale, però, il suo lavoro si sarebbe andato progressivamente affinando nel segno, complice il lungo tirocinio nelle arti grafiche e nelle arti incisoree, e complicando nella tecnica. La stessa composizione andava a infittirsi di reticoli sempre più densi e intrecciati, raggiungendo una dimensione di sospensione metafisica. Fino, citando ancora le parole di Caramel, a «un umanistico senso di misura, e di centralità, forse già avvertito nella sua complessità e ricchezza, fatta di esaltazione del ruolo dell’individuo, ma pure di riconoscimento delle valenze spiritualistico-cosmiche unitarie del neoplatonismo, e attraverso esso anche del pitagorismo». Progressivamente, la sua ricerca andava immergendosi in un’atmosfera metafisica: le sue Porte del tempo, infatti, sono dei varchi architettonici sganciati da un contesto costruttivo; sono pure strutture che introducono lo guardo in una dimensione spaziale in cui il varco stesso, in realtà, è già inserito: una porta sul cielo, insomma, che fluttua già essa stesa in uno spazio siderale immaginario.

Walter Valentini - SOLARE, 2001, tecnica mista su tavola, 80x190 cm

Walter Valentini – SOLARE, 2001, tecnica mista su tavola, 80×190 cm

 

Che si tratti di cieli della ragione, sottoposti a rapporti dialettici secondo cadenze fisse, è del tutto evidente: non a caso la critica ha insistito molto sulla natura razionale di questo intreccio di cerchi ed ellissi messe in relazione per il tramite della linea retta. Che questi cieli trovino una rispondenza, come talvolta è stato detto, nei cieli marchigiani, mi convince di meno: quegli azzurri compatti che la pittura “di luce”, come la chiamava Luciano Bellosi, ha saputo restituire con cristallina lucentezza, infatti, ha poco a che fare con il discorso di Valentini; e non bisogna dimenticare, infatti, che sotto quei cieli tersi e profondi, appena attraversati da nubi strappate e filamentose, si ambientava la metafisica feroce e cortese del Gotico Internazionale di Giovanni Boccati o, a ritroso, dei fratelli Salimbeni. Pensare al Rinascimento marchigiano in funzione di Piero della Francesca, del resto, sarebbe del tutto antistorico, e poco attinente al nostro discorso. Non si intravedono, del resto, eco di queste fonti nella pittura di Walter Valentini, dove contano piuttosto di più il disegno d’architettura, gli studi di geometria che nella capitale dei Montefeltro, nel Rinascimento, avevano avuto un gran credito. Del resto, Urbino, dove si è svolta la parte più decisiva della formazione di Valentini da giovane, è una città metafisica. Già dai torricini emana quella vocazione di esattezza cristallina e rarefatta, a cui la pietra però sa dare un inedito colore fuso alla luce diurna. In ogni caso, fra queste mura, senza quasi traccia di vegetazione, la città ideale ha una quieta grandezza, soave ma tutt’altro che monumentale: una misura che non sovrasta, ma stupisce per silenziosa armonia. D’altra parte, una quieta solennità immersa nel silenzio delle campagne è caratteristica delle terre marchigiane, già dalla nativa Pergola, che non era ancora, quando vi nacque l’artista, la città dei bronzi di Cartoceto. È quasi naturale, in una cornice del genere, che la mente vaghi verso altre e più profonde dimensioni, e che l’occhio rivolto all’infinito non cerchi una restituzione dell’assoluto in termini mistico-luministici, che non punti a un’ascensione spirituale, bensì si addentri verso una danza armonica di segni sospesi in una immobile fluttuazione.

Walter Valentini - SOLARE, 2001, tecnica mista su tavola, 99x99 cm

Walter Valentini – SOLARE, 2001, tecnica mista su tavola, 99×99 cm

 

Non bisogna però sottovalutare, per un pieno apprezzamento dell’opera di Walter Valentini, la complessità della qualità artigianale del suo lavoro. Complice, come si è detto, il lungo tirocinio con le arti incisoree, che addirittura lo avevano per anni distolto dall’indagine pittorica, l’artista ha infatti affinato una grandissima sensibilità per le tecniche e per i materiali. Da subito, per esempio, prende piede l’uso del nero carbone, un nero profondo che, anziché riflettere la luce, la assorbe: grazie all’uso dei pigmenti in polvere, Valentini riesce a disseminare la superficie di effetti percettivi raffinati che l’uso del pennello, con olio o acrilico, non gli avrebbe consentito proprio per un limite strutturale del medium. Ma soprattutto, la sensibilità per la matericità della carta, con le sue molteplici risposte a pressione, la consistenza duttile alla manipolazione una volta inumidita, deve avergli fatto capire le innumerevoli possibilità di effetto chiaroscurale che l’epidermide dell’opera d’arte potevano suggerire: al segno inciso e inchiostrato, infatti, ha sempre alternato l’incisione a secco, con la semplice impressione della matrice sagomata sulla carta per ottenere un leggerissimo rilievo sensibile alla luce. Non è mai mancato, poi, qualche accenno di doratura, come una punteggiatura materica per arricchire la preziosità del foglio calcografico, e preludio ai riverberi delle superfici dorate o argentate di certi dischi solari o di certe costellazioni dei lavori recenti. Con strumenti diversificati, poi, ha messo a punto le modalità esecutive per ottenere tracciati impeccabili, figli del compasso, della riga e del goniometro, ma anche aperti alle pluralità ellittiche offerte dal curvilinee. In ultimo, poi, la linea retta si è staccata per diventare filo teso parallelo al piano dell’opera: la superficie della tavola si è costellata di chiodi, come punti di arrivo di rette tese di misura predeterminata.

La regolarità geometrica dei tracciati, però, viene messa in relazione, almeno a partire dagli anni Ottanta, con superfici irregolari, improvvise spaccature o segni di rottura: già il margine sfrangiato della carta da calcografia, in fondo, era un elemento irrazionale che ben si prestava a questo gioco di rimandi. Viene da chiedersi se la fase “barocca” di Fontana, nella sua stagione più esuberante alla fine degli anni Cinquanta, non abbia avuto delle conseguenze, anche a rilascio lento, nell’acquisizione di modalità operative e spunti espressivi da parte di Valentini. Così come è forte la tentazione di confrontare questa relazione fra segno-materia irrazionale e tracciati regolari con quella fase della pittura di Scanavino apertasi alla metà degli anni Sessanta, con le sue grandi “architetture” di segni avvinghiate su un telaio geometrico. La geometria e l’amore per il Rinascimento, infatti, non bastano a spiegare tutto il suo mondo, perché la sensibilità verso i materiali non può venire da lì. Ci sono, come fa notare sempre Caramel, le esperienze con la fisicità della carta e dei muri intonacati delle installazioni degli anni Settanta, ma lo spazio dell’artista marchigiano può imparentarsi, da questo punto di vista strettamente materiale, allo spazialismo dell’artista italo-argentino: come molti artisti contemporanei, Walter Valentini raccoglie i piccoli ciottoli dalle forme regolari e li applica sull’opera; oppure, come Agenore Fabbri nella sua fase Informale, sfrutta le fratture di una tavola di compensato spezzata, che qui diventa territorio lunare, o deragliamento dialettico dai binari della ragione.

La sua, però, non è mai una preoccupazione per le qualità estetiche di questi materiali: una mano di acrilico, infatti, omogeneizza tutto in un’unica superficie slegata dal suo referente naturale.

È singolare, in tal senso, che non compaia nel lessico della critica che ha affrontato questo lavoro il termine relief, quel rilievo polimaterico che tanta parte aveva avuto nel dibattito dei primi anni Sessanta, ponendosi a metà strada fra la pittura e la scultura, ovvero rimanendo nel dominio pittorico ma senza disdegnare l’aggetto plastico-scultoreo: la via ideale, fu detto allora (e lo si può ripetere riguardo a Valentini), per il dialogo con l’architettura.

Luca Pietro Nicoletti

 

Walter Valentini - SOTHIS IV, 2006, tecnica mista su tavola, 60x60 cm

Walter Valentini – SOTHIS IV, 2006, tecnica mista su tavola, 60×60 cm

-

MILANO ARTE EXPO MOSTRE 2013 – recensioni

GALLERIA MARINI

WALTER VALENTINI: OPERE 1972-2013

TESTO IN CATALOGO: STEFANO CRESPI

INAUGURAZIONE: 9 MAGGIO 2013 ORE 18,00

PERIODO ESPOSIZIONE: 9 MAGGIO – 29 GIUGNO 2013

DAL LUNEDI’ AL VENERDI’: 15,30 -19,30

SABATO: 10,30-12,30 e 15,30-19,30

LUOGO DELL’ESPOSIZIONE:

GALLERIA MARINI VIA ANDREA APPIANI 12 – 20121 MILANO

CONTATTI: TEL. 0236751871 Mobile 3427624299 - http://www.galleriamarini.it/

-

Principali mostre personali di WALTER VALENTINI:

Walter Valentini - Stefano Crespi
1967
Macerata, Galleria L’Arco.

1973
Messina, Il Fondaco.

1974
Milano, Galleria Vinciana.

1975
Genova, Galleria Cesarea.
Padova, Galleria La Chiocciola.
Udine, Galleria Plurima 1.
Trieste, Galleria Tommaseo.
Urbino, “Mostra antologica”, Aula Magna ex Collegio Raffaello.
Brescia, Galleria San Michele.

1976
La Spezia, Galleria Il Gabbiano.
Bologna, “Arte Fiera, ’76”.
Milano, Galleria Vinciana.
Ferrara, “Antologica”, Palazzo dei Diamanti.
Roma, Galleria International Art.

1977
Udine, “La grafica di Walter Valentini”, Galleria Plurima 1.
Falconara, Galleria Il Falconiere.
Milano, “Immagini grigie”, Galleria Vinciana.
Pescara, Galleria La Cooperativa Associazione Esperienze Culturali.

1978
Udine, “Progetto ed Ipotesi”, Galleria Plurima 1.
Padova, “Quando si disegna, si incide, si dipinge”, Galleria La Chiocciola.
Milano, “Tracciare”, Studio R.P.D’Ars.
Vienna, Galleria Kapfer.
Roma, Banca Popolare di Milano.
Napoli, “Diptycha (dall’uno al due)”, Galleria Numerosette.
Macerata, “L’umano di-segnare (antologica)”, Pinacoteca Comunale.

1979
Bologna, “Walter Valentini in-azione”, Galleria Il Cortile.
Milano, “Progetti come reperti 1977-79”, Studio Ennesse.
Trieste, Galleria Tommaseo.
Valenza, “Il Bianco – Il Nero”, Centro Comunale di Cultura.

1980
Omegna, Galleria Spriano.
Alessandria, “Progetti”, Galleria Nuova 13.
Bologna, “Il Canto del segno”, Galleria Due Torri.
Udine, Galleria Plurima 1.

1981
Rimini, TxT Studio d’Arte Contemporanea.
Como, “Hieros o dei riti”, Pantha Arte.
Alassio, Galleria Galliata Arte Contemporanea.

1982
Milano, “La Stanza del tempo”, Galleria del Milione.
Milano, “La Stanza del tempo”, Studio Ennesse.
Lissone, Galleria Radice.
Bolzano, “La Stanza del tempo”, Galleria Spatia.

1983
Padova, “La Stanza del tempo”, La Chiocciola Arte Contemporanea.
Como, “Opere recenti”, Pantha Arte.

1984
Bari, “Expo Arte”, Galleria Galliata Arte Contemporanea, Alassio.
Bologna, “Opere recenti”, Spazio Studio d’Arte.
Bra, Peira, Spazio d’Arte.
Mantova, “Dell’altezza e della superficie”, Il Chiodo Arte Contemporanea.
Porto Sant’Elpidio, “La Stanza del tempo”, Vesprinis’ Meetings, Sala Vesprini.

1985
Milano, “Opere recenti”, Galleria del Milione.
Ancona, Galleria del Falconiere.
Mestre, “Verifica 8+1”, Centro RicercheArtistiche Contemporanee.
Bolzano, “Opere recenti”, Spatia.
Cagliari, Arte Duchamp.
Milano, Banco di Santo Spirito.
Terni, Galleria Forzani.

1986
La Spezia, “Opere recenti”, Il Gabbiano, Circolo Culturale.
Verona, “Opere recenti”, Ponte Pietra Arte Contemporanea.
Bologna, “Arte Fiera ’86”, Galleria del Milione, Milano.
Cracovia, “Grand Prix Prizewinner of International Print Biennale in Cracow 1984 Print Exhibition”, Galeria Krzysztofory.
Roma, “Costruttività della memoria”, Galleria L’Isola.
Torun, “Grafika Valentini Wlochy”, Galleria Biura Wistaw Artstycnych.
Roma, “Walter Valentini, acqueforti, puntesecche, disegni”, Galleria Il Segno.

1987
Milano, “La città del sole, opere recenti”, Centro Culturale d’Arte Bellora.
Stoccolma, “La città del sole”, Gummesons Konstgallery.
Pesaro, “Walter Valentini, opere recenti”, Galleria Della Pergola.
Milano, “Carte”, Studio Steffanoni.
Varese, “Grafica”, Galleria Ghiggini.
Milano, “Opere di Walter Valentini”, Il Mercante di Stampe.
Bra, “La città del sole”, Peira Arte Contemporanea.

1988
Reggio Emilia, “Walter Valentini”, Civici Musei.
Bolzano, “Opere recenti”, Spatia.
Lecco, Galleria Ariete Arte Contemporanea.
Lussemburgo, Carré Estampes.
Chiaravalle, “Reperto come progetto”, installazione, Abbazia di Chiaravalle.
Senigallia, “Bianco/Nero. Opere recenti”, Galleria Portfolio.
Pordenone, “Walter Valentini”, Galleria d’Arte La Roggia.

1989
Stoccolma, “Walter Valentini dipinti, incisioni”, Gummesons Konstgallery.
Milano, “Le misure, il cielo”, Centro Culturale d’Arte Bellora.
Rimini, “Mostra antologica di pittura, 1972-1989”, Palazzo dell’Arengo.
Rimini, “Mostra antologica dell’opera grafica 1972-1989”, Palazzo del Podestà.
Lubiana, “Retrospettiva”, Centro Internazionale d’Arte grafica, Castello di Tivoli.
Bra, “Opere grafiche di Walter Valentini”, Peira Arte Contemporanea.
Amburgo, “Forum”, Galleria G. Apicella, Colonia.
Roma, “Carte e Muri”, Galleria Eralov-Modern Art.
Pescara, “Walter Valentini. Acqueforti, acquetinte”, Studio Calcografico, Urbino.
Colonia, “Spazio-Tempo”, Installazione, Galleria G. Apicella.
Torino, “Walter Valentini”, Centro Italiano Documentazione Azione Studi.

1990
Bologna, “Arte Fiera ’90”, Galleria Peira, Bra e Centro Steccata, Parma.
Milano, “I cieli di Greenwich di Walter Valentini”, Galleria Spaziotemporaneo.
Klagenfurt, Galerie Schnitzer.
Alassio, “Walter Valentini”, Galleria Galliata Arte Contemporanea.
San Polo d’Enza, “I bianchi, i neri”, Galleria La Scaletta.
New York, “La misura, il tempo”, Panicali Fine Art.
Siegburg, “Installazioni e Opere recenti”, Stadtmuseum.

1991
Amburgo, “Walter Valentini Sinnliche Abstraktionen”, Bilder-Colagen-Installationen, Galerie Meissner.
Milano, “Internazionale d’arte contemporanea”, Galleria Spaziotemporaneo.
Bolzano, “Walter Valentini”, “Dante Anarca”, Galleria Spatia.
Lussemburgo, “Walter Valentini”, Galerie de Luxembourg.
Verona, “Walter Valentini. Un progetto”, Galleria Cinquetti.
Aspen (USA), “Space & Time, installazione”, Aspen Institute for Humanistic Studies.
Basilea, “Edition ’91” Basel, Grafica Internazionale, Torino.
Asiago, “Walter Valentini”, Galleria d’Arte Nino Sindoni.
Pesaro, “Walter Valentini. Opere scelte”, Galleria della Pergola.

1992
Bologna, “Arte Fiera ’92”, Galleria Cinquetti, Verona; Grafica Internazionale, Torino; Proposte d’Arte Colophon, Belluno; Galleria della Pergola, Pesaro.
Bra, “Walter Valentini”, Centro Polifunzionale “Giovanni Arpino”.
Venezia, “Salone di settembre”, Galleria Spaziotemporaneo, Milano.
Tokyo, “Walter Valentini”, R&F International, Asakura Museum.
Gent, “Lineart ’92”, Galleria Spaziotemporaneo, Milano.
Milano, “Il labirinto della memoria”, installazione, FreArte.
Milano, “Il labirinto della memoria”, Galleria Spaziotemporaneo.

1993
Monaco, “Walter Valentini ‘acqueforti’”, Istituto Italiano di Cultura.
Brescia, “La partitura del quadro”, Manuela Allegrini Arte Contemporanea.
Regensburg, “Walter Valentini ‘acqueforti’”, Diözesanmuseum Obermünster.
Genova, “I giorni, la pittura”, Università degli Studi, Facoltà di Magistero.
Sarnano, “E poi fu l’Armonia”, Palazzo del Popolo.
Firenze, “Spazio-tempo”, Cripta del Museo Marino Marini.
Aspen (USA), “Space & Time”, Aspen Art Museum.
Pergola, “Mostra antologica”, Santa Maria in Piazza, Sala dell’Abbondanza, Loggetta di San Francesco.
Milano, “Diptyca 1978-80 (Dall’uno al due)”, Caffè Lord Byron.
Gent, “Lineart ’93”, Galleria Spazio Temporaneo, Milano

1994
Parigi, “Saga”, Galleria Spazio Temporaneo, Milano e Proposte d’Arte Colophon, Belluno.
Martina Franca, “Walter Valentini”, Mastrovito Arte.
Aspen (USA), “Walter Valentini Exhibition”, Gallery 616.
Grottamare, “Le misure, il cielo”, Stamperia dell’Arancio.
Pontremoli, “Walter Valentini ‘nei libri’”, Convento della Nunziata.
Anversa, “Vertigo II”, Modern Art Gallery.
Reggio Emilia, “Carte di memoria e di progetto”, Saletta Galaverni.
Colonia, Art Colonie Internationaler, Spaziotemporaneo, Milano.

1995
Trieste, “Abitare il tempo, Poduie Galleria d’Arte Moderna.
Parigi, “L’espace, le temps”, Galerie Dionne.
Piacenza, “Le carte del cielo”, Galleria Galliata Arte Contemporanea.
Bolzano, “Travasare il miele”, Galleria Spatia.

1996
Milano, “Travasare il miele”, Il Mercante di Stampe.
Instanbul, “Mostra di incisioni”, Istituto Italiano di Cultura e Yildiz Teknik Universitesi.
Ankara, “Walter Valentini, Architetto”, Galleria dell’Antica Stazione Ferrovia-GAR.
Barolo, “L’opera incisa”, Castello Comunale “Falletti”.

1997
Milano, “Ritmo e misteri della geometria: la linea italiana di Walter Valentini, 1974-1996”, Studio Reggiani.
Belluno, “Infiniti cieli”, Palazzo Crepadona.
Roma, “Ædificare”, Palazzo Corrodi.
Porto San Giorgio, “Walter Valentini. Acqueforti, puntesecche e libri d’artista”, Hotel Garden.
Ferrara, “Walter Valentini, opere grafiche e libri e libri d’artista”, ex Chiesa di San Romano.
Crevalcore, “Alchita luce /spazio”, Donati Galleria Libreria.
Fara Gera d’Adda, “Walter Valentini”, Spazio Arte.
Pordenone, “Walter Valentini”, Galleria Teardo.
Sassuolo, “Walter Valentini”, il Segno Spazio d’Arte Contemporanea.
Bergamo, “La carta, il segno”, Masserini Arte Contemporanea.
Torino, “Lo spazio, il tempo”, Carlina Galleria d’Arte.
Penne, “Walter Valentini nei canti di Giacomo Leopardi”, Palazzo del Comune.

1998
Strasburgo,“Giacomo Leopardi et Walter Valentini, illustrations des Canti”,Bibliothèque Nationale et Universitaire de Strasbourg.
Roma, “Walter Valentini e i ‘Canti’ di G. Leopardi”, Sala del Cenacolo, Palazzo di Vicolo Valdina.
Modena, “Valentini, incisioni”, Laboratorio d’Arte Grafica di Modena.
Piacenza, “Alya”, Galleria Galliata Arte Contemporanea.
Palazzolo sull’Oglio, “Walter Valentini”, Galleria La Roggia.
Padova, “Walter Valentini e i ‘Canti’ di G. Leopardi”, Oratorio di S. Rocco;
Napoli, Sala Scarlatti, Conservatorio di Musica San Pietro a Majella; Osimo, Circolo Culturale San Silvestro; Comacchio, Palazzo Bellini.
Udine, “Tracce”, Stamperia d’Arte Albicocco.

1999
Bolzano, “Walter Valentini, ‘Nella volta celeste ora appare una gran mano dispiegata’” (di Giacomo Oreglia), Galleria Spatia.
Cupra Montana, “A Walter Valentini (Omaggio a Luigi Bartolini)”, Palazzo Leoni.
Mantova, “Walter Valentini nei ‘Canti’ di Giacomo Leopardi e L’arte della stampa a caratteri mobili”, Palazzo Te.
Venezia, “‘Sui muri del cielo’”, Galleria d’Arte Traghetto.
Washington, “Walter Valentini nei ‘Canti’ di G. Leopardi”, Istituto Italiano di Cultura.
Padova, “Walter Valentini”, Galleria l’Ariete.

2000
Chicago, “Walter Valentini nei ‘Canti’ di G. Leopardi”, Istituto Italiano di Cultura; Ancona, Mole Vanvitelliana.
Vancouver, “Walter Valentini. A tribute to Giacomo Leopardi”, Istituto Italiano di Cultura.
Pergola, “Segno e poesia in viaggio per il mondo”, Museo dei Bronzi Dorati e della Città di Pergola.

2001
Seoul, “Walter Valentini”, Keumsan Gallery.
Reggio Emilia, “Walter Valentini. Opere recenti”, Saletta Galaverni.
Milano, “Carte preziose”, Cavenaghi Arte.
Reggio Emilia, “Sulle tracce dell’infinito”, Palazzo Magnani.
Reggio Emilia, “Pagine d’infinito (libri d’artista)”.Biblioteca Panizzi.
Cingoli, “Walter Valentini”, Hotel Tetto delle Marche.
Milano, “Sulle tracce dell’infinito, opere su carta”.Libreria Bocca.

2002
Bergamo, “Carte di cielo e di terra”, OLIM.
Castel San Pietro Terme, “Walter Valentini”, Galleria Comunale d’Arte Contemporanea.
Palazzolo sull’Oglio, “Infiniti cieli”, Galleria La Roggia.
Milano, “MiArt 2002”, Galleria Giovanni Di Summa, Roma.
Sassoferrato, “Il cielo di Walter Valentini”, Palazzo ex Pretura.

2003
Milano, “Carta assorbente. Gli acquerelli di Walter Valentini”, Cavenaghi Arte.
Milano, “MiArt 2003”, Galleria Di Summa, Roma.
Milano, “Antiquaria”, Fiera di Milano, Cavenaghi Arte.
Bologna, “Walter Valentini. Nella volta celeste ora appare”, GrafiqueArtGallery.

2004
Suzzara, “Walter Valentini”.
Pont-Aven, Associazione Culturale Arte Contemporanea.

2005
Loano, “La voce silenziosa delle stelle”, Palazzo Doria. Bologna, “Walter Valentini. La città ideale”, Stamparte Galleria.
Milano, “MiArt 2005 X”, Cavenaghi Arte.
Albissola Marina, “Astraendo e figurando”, Bar Testa.
Staffolo, Premio Città di Staffolo 2005, “Walter Valentini. La poesia del cielo”, Collegiata di San Francesco.
Piacenza, “Le geometrie dell’anima”, Solaria Arte.
Milano, “Valentini sulla carta”, Palazzo Jacini, Neo Geo Arte.

2006
Reggio Emilia, “Verso Aldebaran”, Galleria 2000 & Novecento.
Suzzara, “Verso Aldebaran”, 2E Arte Contemporanea Associazione Culturale.
Milano, “Vetrinetta accidentale”, Presentazione libro d’Arte, matrici e stampe, PAC Padiglione d’Arte Contemporanea.
Firenze, “Vetrinetta accidentale”, lastre calcografiche e fogli stampati,
Libreria Antiquaria Gonnelli, Biblioteca Marucelliana.

2007
Milano, “MiArt 2007. Sculture e opere su tavola”, Cavenaghi Arte.
Rivanazzano, “Scultura e opere su tavola”, AeroVillaggio La Piramide celeste.
Portogruaro, “Walter Valentini”, Studio Delise.
Castions di Zoppola, “Opere di Walter Valentini”, Galleria Civica d’Arte.

2008
Parigi, “‘La voix silencieuse des etoiles’. Œuvres sur papier”, Galerie La Hune Brenner.
Ancona,”E’ una notte stellata.Ecco il progetto” Mole Vanvitelliana.
Lugano, “Walter Valentini omaggio a un creatore di libri d’artista” Biblioteca salita dei frati.

2009
Svizzera, San bernardino, “Walter Valentini ad alta quota.”

2010
Parma, “Le Misure,Il Cielo 1977-2010″ Galleria Centro steccata.
Milano, “Le Misure,Il Cielo” Galleria Il castello.
Milano,”Acqueforti, Puntesecche,Opere su carta a mano,Libri d’artista, Scultura” Galleria L’Originale.

2011
Urbino, pittura scultura,carte e terrecotte, Pinxit Gallery

2012
Roma, “Segnidisegni” sculture, tecniche miste, incisioni dal 1973 al 2012, Galleria D’arte Contemporanea 20 art space.

-

MAE Milano Arte Expo [email protected] ringrazia Luca Pietro Nicoletti per il testo / recensione sulla mostra di WALTER VALENTINI OPERE 1972-2013 alla Galleria Marini di Milano.

Milano Arte Expo
-

-


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :