War is personal: inaugurazione mostra @10bphotography

Da Collettivowsp @collettivowsp

Inaugurazione

martedì 7 giugno, ore 19

Mostra

Dall’ 8 giugno al 15 luglio

lun-ven, ore 10-13.30 / 15-19

sab e dom, ore 15-19

Eugene Richards

War Is Personal

Era il 2006 e la guerra in Iraq era al suo quarto anno. Nessun’arma di distruzione di massa era stata trovata. Arrivavano notizie di decine di migliaia di iracheni feriti o uccisi, di oltre duemila morti tra i soldati americani, di tassi di depressione o suicidio in crescita tra il personale militare statunitense. Intanto il Congresso e i media discutevano quanto il conflitto stesse costando agli Stati Uniti in termini economici e d’immagine, e a George W. Bush in popolarità. Turbato dalla crescente indifferenza del pubblico nei confronti della tragedia in Iraq e critico verso la mia stessa inazione, ho intrapreso un viaggio lungo alcuni anni per documentare le vite di quegli americani che la guerra aveva profondamente cambiato.

Carlos Arredondo è un uomo distrutto, che non smette di incolpare se stesso per la morte di suo figlio, un marine. Tomas Young è un veterano paralizzato e ormai pieno di rabbia. Kimberly Rivera una soldatessa affranta che ha preso la decisione fatale di disertare e fuggire in Canada, invece di tornare in Iraq. Michael Harmon è un veterano che non sente più di appartenere alla casa a cui ha fatto ritorno. Nelida Bagley una madre incrollabilmente protettiva, aggrappata alla convinzione che il figlio, affetto da una lesione al cervello, potrà guarire un giorno.

War Is Personal è uno studio su esistenze sconvolte, la cronaca di esperienze e percezioni profondamente diverse su che cosa vuol dire andare in guerra, rimanere in attesa, essere in lutto, continuare a vivere quando chi si ama non c’è più.

Biografia:

Eugene Richards è nato a Dorchester, nel Massachusetts, Stati Uniti. Laureato in Letteratura Inglese e Giornalismo, studia poi fotografia con Minor White. Dopo aver partecipato al movimento di protesta contro la guerra in Vietnam, nel 1968 Richards prende parte al programma AmeriCorps VISTA (Volunteers in Service to America) e viene assegnato all’Arkansas dell’est. Qui contribuisce a fondare un’organizzazione per i servizi sociali e un quotidiano locale che dà voce al movimento politico degli afro-americani e denuncia l’attività del Ku Klux Klan. Few Comforts or Surprises: The Arkansas Delta (1973) è il primo libro pubblicato da Richards, a cui fa seguito Dorchester Days (1978), un ritratto del quartiere popolare in cui è cresciuto.
Tra i libri pubblicati successivamente da Eugene Richards figurano Exploding into Life (1986), che racconta la lotta contro il cancro della sua prima moglie; Cocaine True, Cocaine Blue (1994), un’indagine sull’impatto delle droghe pesanti sulle città americane; The Fat Baby (2004), una collezione di quindici reportage fotografici e testuali; The Blue Room, uno studio a colori sulle case abbandonate dell’America rurale; e A Procession of Them, in cui si affronta il dramma degli istituti psichiatrici. Il suo libro più recente, War is Personal, è una testimonianza per immagini e parole delle conseguenze della guerra in Iraq.
Molti sono i riconoscimenti ricevuti da Richards, tra cui il Guggenheim Fellowiship, il National Endowment for the Arts, il W. Eugene Smith Memorial Award, il National Geographic Magazine Grant for Photography, il Getty Images Grant for Editorial Photography, e ultimamente l’Amnesty International Media Award. Il suo documentario But, the day came – che racconta l’ingresso di un anziano contadino del Nebraska in un ospizio – ha ricevuto il premio come miglior cortometraggio al Full Frame Documentary Film Festival.

in collaborazione con Festival della Fotografia Etica di Lodi



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