"Il fatto che gli uomini non imparino molto dalla storia è la lezione più importante che la storia ci insegna..." questa citazione di Huxley potrebbe adattarsi perfettamente ad un film come "Starship Troopers"....
Siamo nel XXIII secolo, la Terra è dominata da una dittatura militare che concede i pieni diritti civili, la cosiddetta "cittadinanza" solo a chi combatte contro una stirpe di giganteschi ed aggressivi scarafaggi con base sul pianeta Kendathu. Johnny Rico, argentino, si arruola soltanto per amore di Carmen Ibanes, il cui più grande desiderio è diventare pilota di astronavi. Durante l'addestramento Rico però brillerà, fino a diventare caposquadra. Ma durante una esercitazione un soldato morirà per colpa sua. Così Rico, dopo essere stato pubblicamente flagellato, deciderà di ritirarsi...proprio nel momento in cui gli insettoni sferreranno un attacco letale, polverizzando Buenos Aires...ed allora sarà guerra feroce e spietata...Quando penso a Verhoeven, o almeno ai suoi lavori più celebri, ho sentimenti contrastanti, ho adorato "Robocop" quanto ho detestato il terribile "Basic Instict". Sentimenti contrastanti che si rafforzano nei confronti di questo "Starship Troopers" .
Verhoeven porta sullo schermo il romanzo di Robert A.Heinleni, che non ho letto, ed il risultato è perennemente in bilico tra "porcata" e "cult movie".
Verhoeven enfatizza al massimo concetti già estremi, portando il film ad un livello di esagerazione a tratti davvero fastidioso. Indugia "leggermente" troppo, ed a volte in modo assai compiaciuto, sui dettagli splatter, per no parlare dei personaggi così irritanti e stupidi da rasentare la parodia, interpretati da attori così cani da far insorgere il sospetto che il caro Paul ci stia prendendo tutti quanti sonoramente per i fondelli.
E qui occorre un momentino di pausa...
Quando "Starship Troopers" uscì, ero tra quelli che lo criticarono furiosamente. Fu antipatia a prima vista; grezzo, tronfio e, per l'appunto, reazionario..praticamente il peggio del peggio. Dopo questa recentissima visione, pur continuando a considerarlo un film abbastanza mediocre., l'ho rivalutato un pochino.
O, quanto meno, ho maturato la condizione che, davvero, tutta questa esasperazione servisse a prendere in giro qualcuno, e non erano certo gli spettatori.
Con l'occhio saggio dell'eta' di mezzo mi pare di aver visto in "Starship Troopers" pur nella sua grossolanità, i un oggetto più complesso di quello che appare.
Il film di Verhoeven ad una seconda e più ponderata visione, rivela la sua natura fondamentalmente critica nei confronti di una società che trova un suo senso soltanto se imbraccia un'arma. A tratti quasi "premonitore", ricordiamo che è un film del 1997, è una fenomenale presa per i fondelli dei regimi totalitari, del militarismo e della perenne ricerca, da parte di alcune nazioni, di un nemico da combattere. Pare strano, ma dietro l'ottusità dei suoi personaggi, dietro l'apparente veste di soap opera bellica, Rico si arruola sostanzialmente per stare dietro all'insopportabile Carmen, c'è una grezzissima,e tamarrissima, satira contro la guerra e contro la stupidità dell'umanità intera che,come gli eventi di questi giorni ci mostrano, per l'appunto, nulla ha imparato e probabilmente nulla imparerà mai dai propri errori.
La flotta pensi a volare, la fanteria mobile a morire…
"Cinquecentofilminiseme" con questa insolita recensione, è orgogliosa di partecipare a "WAR NO MORE" L'iniziativa, lanciata dal blog Solaris, inizia ieri 28 luglio, hanno debuttato lo stesso Solaris con "Il mestiere delle Armi" e Recensioni Ribelli con "Good Morning Vietnam". Una staffetta che parte nel 100 anniversario dall'inizio della Prima Guerra Mondiale, terminerà il 6 agosto il giorno del 69 anniversario dello sgancio della bomba su Hiroshima. 11 film, 11 grandi registi 11 recensioni di pazzi appassionati che non cambieranno il mondo (magari...), ma che hanno come unico scopo di far comprendere l'insensatezza della guerra, un errore destinato a ripetersi per sempre...
War
What is it good forAbsolutely nothing
War is something that I despise
For it means destruction of innocent lives
For it means tears in thousands of mothers' eyes
When their sons go out to fight to give their lives