Ci risiamo: venerdì 28 febbraio nel tardo pomeriggio, la Farnesina ha pubblicato sul sito Viaggiare Sicuri, lo sconsiglio a viaggiare in Egitto, comprendendo anche le zone balneari del Sinai e quindi Taba, dove c'era già stato un attentato ai danni di un bus di turisti, e Sharm, escludendo per ora altre mete turistiche quali Marsa Alam, Hurgada, e le località che sono situate a nord, Marsa Matrouh, El Alamein, dove resta da comprendere se poi un viaggio turistico possa essere considerato indispensabile o non indispensabile....
In considerazione del progressivo deterioramento della situazione di sicurezza si sconsigliano i viaggi in tutta la penisola del Sinai comprese le località balneari ivi situate, quali Sharm el-Sheik, Dahab, Nuweiba e Taba. Si sconsigliano inoltre tutti i viaggi non indispensabili in Egitto in località diverse dalle aree turistiche dell'alto Egitto, della costa continentale del Mar Rosso e di quella del Mar Mediterraneo.
A seguito di questa decisione è ricominciato il copione della "commedia all'italiana" a cui purtroppo siamo, ormai, avvezzi.
Se poi andiamo a leggere alcuni commenti fatti da alcuni "addetti ai lavori" sui vari gruppi social, c'è da farsi venire i brividi nel pensare che ci possa essere un così alto grado di improvvisazione, di mancanza di conoscenza della legislazione turistica e meno male che non tutti sono così incompetenti, solo che per un cliente che decide di affidare le proprie vacanze a chi dovrebbe essere il depositario di questo desiderio, si fa più ardua la strada per incontrare l'esperto, e per questo poi spesso si finisce nella rete, ammaliati da messaggi che riescono a far leva sull'immaginario collettivo. Tutto questo avviene mentre si inizia il percorso verso la stagione estiva e in un periodo in cui si riponevano molte speranze sulla destinazione egiziana, essendo una meta appetibile, raggiungibile con quattro ore di aereo, facilmente vendibile in questo periodo. Dispiace che un paese così meraviglioso, un paese ricco di storia, di cultura, così vicino anche a noi italiani per tante cose in comune, a partire dai tanti egiziani che vivono e lavorano qui da noi e che sono ormai nostri amici, nostri vicini di casa, grandi cuochi e pizzaioli, non possa ritrovare quella serenità, quella pace che lo possa far tornare al periodo d'oro in cui tanta gente sceglieva l'Egitto e non solo per il suo mare, ma, soprattutto per la sua immensa storia millenaria. Nei miei lunghi anni di turismo ho fatto partire tantissime persone per l'Egitto, la Crociera sul Nilo era uno dei viaggi più richiesti, una delle scelte che facevano molti sposi in viaggio di nozze.
Personalmente sono stato in Egitto tante volte e ho trovato sempre tanta gente ospitale, tanta gente che si dava da fare per farti stare bene, a Sharm ci sentivamo come a casa nostra. In questo momento dovrebbero essere messi in secondo piano gli interessi economici. Se una meta turistica, purtroppo, attraversa periodi di turbolenze, gli operatori debbono avere il coraggio di fare delle scelte, puntando gli investimenti su altre destinazioni e, qualora volessero continuare a credere in una meta a rischio, si devono assumere poi le loro responsabilità e non scaricarle sul cliente finale. Al popolo egiziano auguro di ritrovare la pace, così come mi sento di augurare la pace ad altri popoli che stanno attraversando momenti altrettanto difficili e drammatici: la Siria, l'Ucraina, il Venezuela e tanti altri di cui ci dimentichiamo facilmente, paesi dove ogni giorno muoiono tantissime persone.