Avevo letto su Vanity che sarebbero state due ore di botte. Ma la possibilità di un’anteprima gratuita mi ha ingolosito e così, complice Michele cui – invece – le botte nei film non dispiacciono, mi sono seduta in un comodissimo cinema, popcorn in mano, e mi sono abbandonata al buio prima dei titoli iniziali. Il film è americano e si vede subito, a occhio e croce dopo un paio di minuti. Una storia così potevano pensarla solo gli americani: botte da orbi e buoni sentimenti, gente redenta, soldati eroici, bambini ammalati, famiglie in difficoltà da sostenere solo con la forza delle braccia e famoso sogno americano. Il film è sufficientemente scontato da essere quasi brutto, ma poi c’è un’interpretazione fantastica di Nick Nolte, che in lingua originale dev’essere stata commovente, e allora tutto è quasi accettabile, anche se non credo che passerà alla storia.
Se volete sapere la trama: due fratelli con la passione per i combattimenti non si parlano né incontrano da molti anni. La madre non c’è più, il padre è ancora vivo ma entrambi non lo amano molto (o almeno così sembra). Brevi peripezie li porteranno a combattere nello stesso torneo d’importanza mondiale, insieme con altri sei warriors. Indovinate come va a finire?
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