Essere presente su tutti i social network, postare, commentare, mipiacciare, etc... Tutto, tranne aggiungere i parenti su Facebook.
All'inizio, quando mi sono iscritta, ero piena dello spirito facebookiano di ritrovare chi avevo perso lungo la strada, di tenere i contatti con i parenti lontani e di sentire più spesso quelli vicini, di incontrare di nuovo i compagni di scuola e i colleghi universitari.Insomma, tutto molto bello.
La realtà, però, si è rivelata diversa da quello che immaginavo: se aggiungi un/a cugino/a figlio/a di un/a zio/a a cui non racconteresti mai vita, morte, miracoli, flirt e festini a cui vai, tanto vale che metti una croce sopra alla tua riservatezza.Esistono filtri, restrizioni, etc... Ora, all'inizio, molto meno.Con risultati che vanno dalla discussione che inizia con: "Ma tuo/a figlio/a si è fidanzato/a e tu non dici niente?!" alla lite con tutti i crismi che si tramanderà di padre in figlio fino alla distruzione della stirpe maledetta.
*** I toni e la lunghezza della maledizione cambiano a secondo della ristrettezza mentale della famiglia in questione***
Famiglie distrutte per una foto su Facebook... drammi shakespeariani della nostra epoca!
In effetti, in rete si trova un po' di tutto.
Ci sono gli amici facebookiani, quelli che mipiacciano e commentano tutto ma proprio tutto quello che pubblichi. Una volta chiusa la schermata di Facebook, però, se li incontri per strada, ci si saluta a stento e sicuramente si è molto meno eloquenti che da dietro uno schermo.
Poi, ancora, ci sono gli amici "veri", quelli che non avevi bisogno di ritrovare sui social perché vi conoscete da vent'anni, o giù di lì, ma che seguono ogni tuo aggiornamento per sapere con precisione quante pizze ti sei mangiato senza di loro, quanti caffè ti sei preso senza chiamarli, a quanti aperitivi hai preso parte senza invitarli. L'amicizia "vera" si nutre anche di questo (e sono ironica...).
Quelli che io adoro - e non sono ironica - sono i figli degli amici di famiglia, quelli presenti in ogni racconto dei tuoi genitori ma che poi, per un motivo o per un altro, non vedi più così spesso. Magari da piccoli avete giocato insieme, avete fatto castelli di sabbia mentre le vostre mamme si scambiavano le polpette e le frittate di maccheroni sotto l'ombrellone, siete pure andati ad un paio di rispettive feste di compleanno. E poi niente più. Puff, all'improvviso tu andavi ai Mak P e loro alle feste sulle spiagge (o viceversa) e vi siete persi di vista.
Poi arriva Facebook e vi ritrovate. Ed è un piacere vero, vi giuro.
Ultimamente è da questi che ho avuto maggiore solidarietà e dimostrazioni di partecipazione a gioie grandi e piccole.
Certo, un commento o un "mi piace" ha ben poca valenza nella realtà. O meglio, dovrebbe averne.
*** ma ho già appurato che non è così ***
Ed è allora che capisco, senza ombra di dubbio, che dobbiamo spegnere il computer, il pad, il telefono e dedicarci ad altro.
Magari a vivere.
*** Dal vivo. Dal vero. Davvero, però... ***