Nel mondo della fantasia -ma non troppo- invochiamo Batman, Superman o Spider Man, ma nella realtà a chi possiamo affidarci, se non a noi stessi ed alla nostra volontà?
Magari con un piccolo supporto esterno, che si sa, da soli è difficile realizzare dei progetti ambiziosi.
Il progetto "We are our Heroes" nasce dall'esigenza di voler raccontare storie, musiche e volti della nostra penisola, quando proprio la musica ed i giovani musicisti sembra non aver più uno spazio proprio per potersi mettere in mostra ed in ascolto, proprio quando tanti luoghi dediti alla musica purtroppo chiudono -per i più svariati motivi- lasciandoli orfani di un palco ove suonare.
La missione è quella di realizzare un volume cartaceo di stampo fotografico e narrativo. Il team di "We are our Heroes" parte dalla città di Torino per espandersi in tutta la penisola Italica. I protagonisti saranno 10 band e 5 giornalisti under 30, testimoni di uno spaccato artistico, culturale, creativo e sociale dell'Italia musicale.
Il primo incontro avverrà Giovedì 28 febbraio dalle ore 21:00 al Cafè Liber di Torino ove sul palco vi sarà un piccolo frammento di quella realtà che racconteranno e documentaranno, attraverso fotografie e scritti, poichè come afferma il team, "per comprendere la nuova musica bisogna toccarla con mano".
Il progetto "We Are Our Heroes" nasce da una idea di Chicca Vancini, Mario Martini, Marco Campeotto, Davide Vitrano, Leo Leonardi e Matteo Guerra.
Gli artisti che vi prenderanno parte sono Billy, Dropp, Everybody Tesla, Foxhound, Garden Of Alibis, Joybeat, Lumen, Maniaxxx, Mario Rossi e Satellite.
I giornalisti che racconteranno la loro esperienza sono Davide Agazzi (La Repubblica, Outsidersmusica), Simone Dotto (Rockerilla, Alias), Maurizio Maschio (La Stampa, Rockademica), Hamilton Santià (Il Mucchio) e Jacopo Tomatis (Il Giornale Della Musica).
Il team di "We are our heroes" spiega così i motivi di questa scelta.
Perchè lo stiamo facendo?
Per dare una possibilità. Perché anche se l'Italia è in crisi, anche se continuiamo a lamentarci pensando che il mondo discografico sta morendo, la musica non smette di suonare.
Chi ha vent'anni oggi forse non percepisce quello che accade intorno e per questo motivo non si ferma.
I ragazzi sono entusiasti e non hanno aspettative: credono semplicemente in quello che fanno.
I media continuano a raccontarci una scena ormai passata senza svelarci il presente che sarà il futuro.
Noi vogliamo dare spazio a loro che di spazio non ne trovano.
Saranno le band e i giornalisti a raccontarci come vivono la scena contemporanea, senza filtri, senza censure: non attingeremo quindi alla valanga di informazioni, spesso fuorvianti, che popolano web e carta stampata tramite la multiforme e confusionale comunicazione di costellazioni di operatori del settore musicale, etichette, agenzie di booking e management siano essi attendibili o meno. Non è la loro versione che ci interessa mostrare.
I giovani artisti hanno dovuto imparare ad organizzarsi gestendo in maniera autonoma i vari aspetti della produzione musicale, inventandosi delle metodologie di live completamente nuove, imparando ad utilizzare i social network in maniera appropriata per promuovere i progetti, collaborando con gli altri musicisti, dandoci esempio di produzioni low budget artisticamente molto valide.
Succede nei nostri locali, nei pochi luoghi di aggregazione che sono rimasti.
Scenari artistici che prendono vita nella nostra Torino e che siamo sicuri esistano anche altrove: lo vogliamo documentare.
Vogliamo semplicemente dare spazio ai diretti interessati per mostrarvi la realtà dei fatti così com'è.
WAOH è una fotografia di quello che sta succedendo. Senza mediare.
In ogni capitolo del libro fotografico si racconterà un artista o un giornalista che ne narrerà le vicende artistiche. Assieme al libro sarà rilasciata anche una compilation, in free download, ove chiunque potrà scaricarne le tracce e crearne dei remix.
Se il progetto vi piace e vorreste supportarlo, questa è l'occasione giusta per visitare il sito ove è ospitata la campagna: www.indiegogo.com/weareourheroes.
Maggiori info su:
www.weareourheroes.com