Pubblicato il 5 giugno 2012 con Nessun Commento
L’amore con tutte le sue contraddizioni è raccontato dalla regista d’eccezione Madonna e del suo co-sceneggiatore Alek Keshishian (che la diresse in “A letto con Madonna”, nel 1991).
Intrappolata in un matrimonio tiepido e infelice, Wallis Winthorp, che per sposare uno psichiatra di successo ha rinunciato al proprio lavoro di giornalista, sogna l’amore con la A maiuscola.
Per distrarsi dalle pene del cuore, la casalinga disperata si appassiona al personaggio storico di Wallis Simpson, l’elegante pluridivorziata americana, che negli anni ’30, conquistò il cuore di Edoardo VIII, disposto per lei ad abdicare al trono d’Inghilterra.
Le vite delle due Wallis si intrecciano, creando una storia dove si intersecano anche piani temporali diversi.
Ispirata dalla determinazione della Simpson a perseguire l’amore anche a costo dell’esilio sociale, Wally finirà tra le braccia di un amante appassionato (un improbabile usciere russo che lavora da Sotheby’s,), l’amore per il quale la traghetterà verso la felicità.
Come è evidente dalla trama appena descritta, gli esiti della narrazione sono piuttosto incerti.
Madonna punta tutto sulla storia d’amore di Edoardo VIII, definendola lei stessa come la storia d’amore più romantica del secolo. “Cosa vuol dire essere amati così? Cosa si è disposti a sacrificare per amore? O ancora: chi dei due ha fatto il sacrificio più grande? Sono queste le domande che vorrei la gente si facesse uscita dal cinema”.
In occasione della presentazione del film a Venezia, Madonna aveva dichiarato: “Non ero interessata a girare una semplice biografia, perché in quel modo c’era il rischio che la mia visione fosse confusa con la verità. In questo modo, invece, è chiaro che il film, anche se accurato storicamente, è solo il mio punto di vista sull’intera vicenda storica”.
Sforzo pregevole, se non altro perché riporta all’attenzione dell’opinione pubblica la vita di due persone anticonformiste che negli Anni 30 hanno lottato aspramente contro formalismi e cliché.
Madonna ha spiegato: “Ho seguito tutto, dalla scrittura della sceneggiatura, all’allestimento degli interni, alla scelta dei costumi. E, ovviamente, della colonna sonora, che alterna i Sex Pistol a musiche originali Anni 30. Non ho mai pensato di scrivere la colonna sonora, non sarebbe stato possibile. Dirigere è già un impegno titanico e io volevo farlo bene e fino in fondo. Durante le riprese, ogni tanto facevo una scappata in studio di registrazione…”.
In molti vi starete chiedendo se non sia meglio che continui a bazzicare per sale di registrazione… del resto, a livello musicale Madonna ha raggiunto le vette più alte, dunque dubitiamo possa replicare i risultati brillanti anche nella settimana arte…
Ad ogni modo, per giudicare l’operato della regina del pop aspettiamo intrepidi l’8 giugno quando il film sarà nelle sale italiane.
di Angela Laurino