WEEK-END +24 - Splende il sole sull'Italia del Rugby

Creato il 19 marzo 2012 da Calcisulcalcio

Una giornata dal risveglio uggioso, il cielo leggermente coperto, ma passo dopo passo il sabato si tingeva di azzurro, e ora abbiamo smesso di parlare del cielo.
Con un leggero calore che batteva sulla pelle, l'olimpico di Roma si riempiva di allegria, di tifosi, di fiumi di birra, di bambini, di cappelli da giullare o da vikingo coi colori della bandiera italiana, e soprattutto di kilt scozzesi e ospiti dall'isola britannica che come si vociferava non portano l'intimo sotto le tradizionali gonnelline.
Al fischio d'inizio saranno 72.357 gli spettatori dello stadio, gremito in ogni ordine di posti, dentro, fuori, al Terzo Tempo Peroni, nelle vie dei quartieri di Roma, invase di festosa gioia bevereccia.
Il campo da ragione all'Italia che evita il cucchiaio di legno vincendo 13-6.
La battaglia in campo, dura, rude, ma sportiva, decreta due grandi verità:
La prima, che Castrogiovanni è un leader indiscusso di questa nazionale tricolore, le sue parole sono state eloquenti «Visto? Le punture mi hanno fatto bene. Questa maglia vale più di una costola o di un polmone», e ha concluso da "man of the match".
La seconda, che Ongaro alla sua ultima gara, lascia da vincente il posto a un ventunenne rampante che va in meta anche sabato, dopo la supergara contro l'Inghilterra, Giovambattista Venditti.
Il resto è storia, festa, il tè caldo con 800 tifosi compreso di buffet nella Tribuna Montemario con giocatori italiani e scozzesi tutti assieme, i festeggiamenti continuati nel Terzo Tempo allestito allo Stadio dei Marmi fino alle 22.00 circa, insomma, sole, sorrisi, e una città piena di colori e di giovani urlanti felici, anche se tifavano Scozia e avevano perso.
Ennesima lezione di vita, piazzata dal rugby al multimiliardario beneamato calcio.
di Cristian Amadei

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