Era il 28 marzo 1993, quando un ragazzino di appena 16 anni, capello biondo, sguardo attento, faceva il suo ingresso in un Brescia-Roma terminato 0-2, Vujadin Boškov lo chiamò e lo butto nella mischia, quel ragazzino con le movenze di un fuori classe era Francesco Totti.
Sono passati 18 anni e spiccioli e quel ragazzino ha ancora voglia di stupire, di trascinare, di smentire ogni singola persona che lo dava per finito, e sono state tante le persone che hanno pronunciato la frase "non ce la fa più", oltre ai soliti giornalisti idioti al soldo delle compagini del nord, purtroppo anche nella curva beneamata dello Stadio Olimpico troppi ignoranti del calcio hanno riempito la propria bocca con frasi ingiuriose verso l'unico grande amore dei colori giallorossi degli ultimi anni.
Ancora una volta la classe sopraffina, l'essenza del calcio moderno, il mito colorato di giallo ocra e rosso pompeiano ha dato spettacolo, ancora due reti, e poco importa il rigore sbagliato ieri sera, perchè Roberto Baggio è superato. Con 206 reti segnate, Totti è diventato il 5° miglior marcatore di tutti i tempi in Italia, ed è ancora in attività, è ancora splendente come avesse vent'anni, ancora corre e si diverte, provoca, ruba la ribalta, ancora è sempre lo stesso, Francesco Totti.
Mentre scorrevano su tutte le televisioni le immagini dei due grandi campioni a confronto, Totti e Baggio, una cosa saltava agli occhi, e non erano le reti, belle di ambedue, i tacchi o le punizioni pennellate, i dribbling o i gol impossibili, era altro che risaltava, la sua maglia, l'unica maglia mai vestita da Francesco, quella del suo unico amore, la Roma. Mentre le prodezze di Baggio scorrevano con le maglie di Inter, Juve, Milan, Fiorentina, Bologna e Brescia, quelle di Totti volteggiavano fra colpi al volo e pallonetti con la sola maglia giallorossa che lo ricorderà nella storia, e un brivido percorreva chi guardava, chi romano e romanista, lo guarda, lo sogna, lo ama.
Campione del Mondo 2006, Campione d'Europa nel 1996 (U21), Scarpa d'Oro nel 2007, Man of the match alla finale Europei del 2000, Oscar del Calcio, Scudetti, Coppe Italia e SuperCoppe, Capocannoniere nel 2006/07, e poi inserito nella FIFA 100 (migliori 100 giocatori del mondo), non basterebbe una vita per spiegare a un figlio chi è Francesco Totti, non basterebbe una vita per far vedere ogni singola giocata che hanno prodotto i suoi piedi, che hanno fatto vibrare gli amanti del calcio, gli appassionati della Roma, non basterebbe una vita per trasmettere le emozioni che è riuscito a tresmettere quel ragazzino di Porta Metronia che passo dopo passo è diventato la Roma stessa, il cuore acceso di una passione che di undici atleti solo uno ne chiama Capitano.
Poi d'un tratto mi accorgo che non è storia, non è un finale o un addio, Totti c'è, ancora ogni momento che passa posso godere nel vederlo giocare, segnare, urlare... mi accorgo che ancora non è tempo di spiegare chi era, perchè "The King of Rome is not Dead", basta poco per far capire, Francesco Totti: l'ottavo Re di Roma.
di Cristian Amadei