WEEKEND NACHOS, John Hoffmann

Creato il 20 luglio 2012 da The New Noise @TheNewNoiseIt

Devo ammettere che a volte i gusti musicali sono strani: ti appassioni tanto di un genere, eppure ci sono quei gruppi osannati da molti che continuano a non convincerti. Poi arriva il giorno in cui ti ricredi, come è successo a me con i Weekend Nachos. Il powerviolence mi ha conquistato subito, sin dai primi ascolti (gli Spazz soprattutto!), ma loro continuavano a non dirmi granché: riconoscevo il talento e la grande personalità del loro sound, ma continuavo ad apprezzarli veramente poco. Poi è uscito Worthless: dopo tre ascolti non avevo più dubbi, è diventato subito il disco del 2011 per me. In seguito ho iniziato ad amare anche gli altri due album. Lo scorso ottobre sono venuti per la prima volta in Italia a suonare, a Milano e a Bologna, e per mia fortuna sono riuscito ad assistere ad entrambi. Qui per noi c’è John Hoffmann, l’uomo dietro al microfono, che ha qualcosa di interessante da dire.

Prima di tutto, lasciami dire che i vostri due concerti a Milano e a Bologna sono stati semplicemente intensi. Com’è andato il resto del tour?

John Hoffmann: Il resto del tour è stato fighissimo. Ero veramente eccitato dal suonare in Italia, quei due show sono stati tra i migliori di tutto il tour! Le città erano belle e la gente molto gentile. Anche la pizza era ottima.

Puoi fare una breve biografia del gruppo?

I Weekend Nachos si sono formati a Dekalb, Illinois, casa dei Charles Bronson e del filo spinato.  Io e Andy vivevamo assieme ed eravamo annoiati, così decidemmo di metter su una band pesante. Lui mi instradò verso l’heavy metal in quel periodo. Mi fece sentire i Carcass e i Life Of Agony. Ascoltavo anche Eyehategod e Obituary a quel tempo. Ci mettemmo insieme, ci spogliammo, ci ricoprimmo di miele e scrivemmo l’ep Torture. Non molta gente ci apprezzava, mentre ora sembra stia accadendo il contrario. Ci abbiamo messo tanto tempo!

Voi venite da Chicago, una delle città più musicali degli Stati Uniti, e con delle ottime band hardcore e powerviolence. Cosa puoi dirci sulla tua città? È bello viverci o lo sembra solo agli occhi di noi europei? L’Illinois com’è?

Chicago è ok, abbiamo molto buon cibo. E sì, ci sono delle band molto fighe, come Articles Of Faith, Los Crudos e Smashing Pumpkins! Però ai miei occhi rimane una città molto brutta. Non ci trovo niente di bello. L’Illinois è uno stato noioso! Ma è casa mia, mi piace viverci, anche se gli inverni sono decisamente troppo freddi. Mi piacerebbe un giorno vivere in un posto con un clima più caldo.

Tu suoni assieme al vostro bassista Drew in un altro gruppo, chiamato Cyborg, non conosciuto da tutti. A me piacete molto, sto aspettando che esca il vostro nuovo 7” con i The Afternoon Gentlemen (probabilmente il miglior gruppo inglese dopo i Napalm Death degli anni d’oro), ma mi sono sempre chiesto come hai mai un side-project che suona così simile ai Weeked Nachos…

Secondo me i Cyborg hanno un approccio molto più spensierato nel grindcore/powerviolence, però sono d’accordo con te, sono due gruppi molto simili. I Weekend Nachos però hanno anche influenze esterne ai due generi, mentre i Cyborg li vedo più come un clone degli Spazz. E sono molto d’accordo sui The Afternoon Gentlemen, anche secondo me sono la migliore band grindcore attuale!”

Avete veramente molto merch, e diverse vostre magliette hanno sul davanti Freddy Krueger. Perchè vi piace così tanto?

Freddy Krueger è il miglior protagonista di un film di tutti i tempi. È un grande assassino, ma è molto divertente e veste molto bene. Penso che sia allo stesso tempo molto gradevole e anche molto pericoloso! È quello che lo rende uno dei migliori! Lo apprezzo per tutte queste ragioni.

Worthless è il vostro terzo lp, ma è anche il secondo che esce in cd sotto Relapse Records. Sebbene sia una grande etichetta, avete preferito non firmare nessun contratto e rimanere una band DIY, senza booking agencies, organizzandovi da soli i tour. Come mai questa decisione?

Abbiamo sempre creduto che il DIY sia uno dei migliori aspetti dell’hc. È quello che lo rende diverso dall’essere solo “musica”. Credo che a noi spetti il controllo di tutto ciò che riguarda il gruppo, perché veramente non lo stiamo facendo mica per business o per altri motivi economici. Ci piace far soldi per mandar avanti la band, per andare in Europa e in altri posti, e prepariamo il merch da vendere a persone che vogliono i nostri dischi e le nostre magliette, ma il business non è nelle nostre menti. Sentiamo che rimanere indipendenti da ogni sorta di contratto con ogni sorta di etichetta o agenzia sia la cosa migliore. Se qualcun’altro vuol fare così, è ok! Ma noi preferiamo continuare ad organizzarci da soli i tour e far uscire i dischi con i nostri amici.

Il Powerviolence è vicino al suo 25esimo anniversario (sempre considerando gli Infest un gruppo propriamente pv, cosa che non tutti pensano). Nonostante ciò, durante gli anni ’00 gruppi come xBrainiax, Sea Of Shit, Iron Lung, Sex Prisoner e altri hanno dimostrato come questo genere di musica abbia ancora cose nuove da dire. Sei d’accordo con me?

Sono d’accordo sul fatto che il genere sia vivo e in ottima salute, ma credo che la gente a volte lo prenda un po’ troppo seriamente. È nato originariamente come uno scherzo tra un po’ di amici… veramente, non è altro che grindcore più influenzato dal punk. Non mi piace vedere la musica in termini di sottogeneri, per me la parola “hardcore” basta e avanza. Ma anche “hardcore” è un’etichetta, quindi vaffanculo!

Non sono il primo fan del grind che è rimasto positivamente sconvolto da diversi nuovi gruppi nordamericani (sia americani che soprattutto, in ambito prettamente old school, canadesi). Ero convinto che fosse un genere prettamente  europeo, ma ora sono andato in fissa con i gruppi che escono per Bullshit Propaganda, Give Praise e To Live a Lie. Quali sono le nuove formazioni che preferisci?

Penso che in tutto il mondo ci siano grandi gruppi, e alcuni di questi fanno grind. Sinceramente, di gruppi italiani non ne conosco molti! Ho un 7” dei Product, un gruppo straight edge milanese, suppongo. Mi piacciono anche i Rhapsody Of Fire (non scherza, è vero, a Bologna mi disse di apprezzare il “silly power metal”. Aggiungo anche che il concerto milanese lo dedicò al mitico Giorgio Moroder!, ndr)!

Da cosa trai ispirazione per i testi dei Weekend Nachos?

Le mie principali ispirazioni sono le mie personali frustrazioni riguardo la vita di tutti i giorni e la società. Non mi piacciono molti esseri umani e sono disgustato dall’egoismo, dal razzismo e dal grande business. Molte volte è quello che la società fa crescere a spingermi a scrivere pezzi, perché disapprovo quel modo di vivere. Mi piace esprimermi in questo modo ed è da là che vengono i testi dei Weekend Nachos.

Hai fatto due tour in Europa, suonando sia in squat sia in locali. Quale location preferisci: i basement shows, i locali o i centri sociali?

Noi suoniamo in ogni posto con gente disposta a vederci, non ci interessa quale. A volte, in Europa, sono meglio bar e locali perché sono più puliti e confortevoli. Ma i centri sociali sono veramente ben organizzati, sebbene siano molto sporchi un sacco di volte… Comunque penso che sia figo che molti posti occupati in Europa abbiano ancora un ottimo impianto per il suono e buoni alcolici per le band. Ci piace suonare ovunque nel vecchio continente.

L’intervista finisce qua, ecco un ultimo spazio per dire quel che cazzo ti pare!

Grazie mille Daniele, ho apprezzato che tu abbia voluto sentire ciò che avevo da dire ed è stato veramente figo incontrarti nel Nord Italia! Non vedo l’ora di tornarci, un giorno!

L’originale dell’intervista si trova sul blog “Left To Starveemail print