Cose semplici, eh.
Fin da piccola, sono sempre stata quella che non parlava il dialetto del posto in cui abitava. Una toscana che però in Toscana non aveva mai vissuto. Troppo settentrionale per vivere a Palermo, troppo meridionale per vivere qui. Eppure adesso mi sento a casa.
Per anni mi sono sentita una spettatrice non richiesta delle amicizie e degli amori altrui. Mi sentivo sempre fuori posto, una nata nell'80 in classe con chi era nato nel '79.
Dico "mi sentivo", perchè so che il problema era tutto nella mia testa. I miei amici sono sempre gli stessi di allora, si sono evoluti ma la loro essenza non è cambiata di una virgola. O forse sì, chissà. Non è facile mostrarsi. E' più facile indossare uno scafandro.
Ho letto l'intervista a Tiziano Ferro sul Vanity Fair di un paio di settimane fa (sono finalmente riuscita a smaltirli tutti), e sembra che siamo tutti sulla stessa barca, ragazzi e ragazze, etero e gay. Sono contenta di aver comprato -a scatola chiusa, visto che il nuovo disco doveva ancora uscire- i biglietti per il suo concerto: ora devo solo trovare qualcuno con cui andare. Ero già andata a vederlo dal vivo nel 2009, con l'allora mia amica M., è un periodo così vicino eppure così lontano.
Mi sono inoltre rimessa in pari col bucato e con lo stiro (per la serie: le gioie della brava massaia), ho ultimato l'impacchettamento dei regali e ho appena fatto il pollo al curry.
Vi chiedo un favore: di indirizzare tutte le vostre energie positive a un'amica, per la quale domani è una giornata molto importante. E tra una settimana sarà natale!