Se c’è una cosa difficile, nella scienza, è dimostrare l’esistenza di qualcosa. Ancora più difficile è però dimostrare che qualcosa non esiste, come sosteneva Wittgenstein discutendo con Russell di ontologia:
“Wittgenstein si rifiutò di ammettere che era certo che non ci fosse un rinoceronte nella stanza”, e,dopo aver cercato l’animale sotto le scrivanie, Russell concluse: “Credo che il mio ingegnere tedesco sia matto” (Truth Tableaux).
Da qualche tempo a questa parte, si moltiplicano in TV i documentari sulla ricerca di cose che, secondo la scienza, non esistono: fantasmi, mostri di Loch Ness, Yeti, Bigfoots ecc. Io li trovo deliziosi, soprattutto per l’ardita costruzione narrativa.
In pratica, un gruppo di ricercatori piazza telecamere, telecamere ad infrarossi, e registratori in posti dove sono state avvistate queste “cose”; il tutto viene accompagnato da racconti e testimonianze. Poi, la suspence. Infine il documentario finisce: niente fantasmi, niente draghi o piccoli dinosauri, niente ominidi di dimensioni mostruose.
Nessun rinoceronte, nella stanza.
In italiano, su NatGeo TV