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Weinstein alla festa della Golino. Applausi per Desplechin e per il coreano Koreda Hirokazu

Creato il 19 maggio 2013 da Oggialcinemanet @oggialcinema

Jimmy-p.

Weinstein alla festa della Golino. Applausi per Desplechin e per il coreano Koreda Hirokazu

Ore 1.50 di notte. Presso la Terrazza Martini della Croisette, per la festa in onore del film Miele di Valeria Golino, arriva Harvey Weinstein, sì lui, il boss della Miramax, uno degli uomini più potenti dell’industria cinematografica mondiale. Un forte abbraccio con la regista-attrice italiana, tra i due qualche soddisfatto sorriso, misteriose frasi sussurrate all’orecchio, poi i complimenti al produttore Riccardo Scamarcio e alla protagonista Jasmine Trinca. Non è cosa solita vedere Weinstein ad un festa sulla Croisette, e quest’incontro notturno, nonostante l’amicizia tra i due, ha sorpreso un po’ tutti e potrebbe lasciar presagire l’interesse per un’eventuale distribuzione americana della pellicola. Sono solo ipotesi, illazioni, ma è chiaro che lo speriamo tutti. Anche perché sappiamo come sono andate a finire le distribuzioni statunitensi di film stranieri da parte di Miramax (vedi La vita è bella).

Ma veniamo alla giornata di oggi e ai film del concorso, due, come nei giorni passati, e anche in questo caso in rampa di lancio per entrare nel Palmarés della giuria presieduta da Steven Spielberg. Se da una parte il giapponese Like Father, Like Son ha veramente emozionato il pubblico con la semplicità della storia e della messa in scena, puntando ad un riconoscimento importante, dall’altra la prima fatica in terra statunitense del francese Arnaud Desplechin Jimmy P. (Psychotherapyof a Plains Indian), pur deludendo (e annoiando) molto, candida con forza Benicio Del Toro alla Palma per miglior interprete maschile. Se davvero dovesse andare così, per Del Toro sarebbe la seconda Palma nel giro di cinque anni: nel 2008 infatti fu il presidente di giuria Sean Penn ad assegnargli il premio per la sua straordinaria interpretazione nel Che Steven Soderbergh.

Intanto su Cannes è tornata la pioggia incessante che ieri sembrava esser stata superata definitivamente. Il Palais del Festival non è mai stato così affollato, preso da tutti come tetto di riparo oltre che come luogo di lavoro. Le lunghe file per entrare in sala però non sono diminuite. Muniti di ombrello e impermeabile, i cinefili non si fermano neanche con gli acquazzoni. Il cinema vince sempre, e tra un film e una star da intercettare per strada, la sparatoria “a salve” di ieri sera, che ha visto protagonista un fanatico munito di pistola e finta bomba, è come se non fosse mai avvenuta.

di Antonio Valerio Spera

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